Reggio Calabria. Malversazione a danno dello Stato, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Questi, come riporta il Fatto Quotidiano, i reati per i quali i pm di Reggio Calabria, il procuratore aggiunto Gaetano Paci e il sostituto procuratore Giuseppe Lombardo, indagano su C.L.C., 49enne ex direttore del Museo della ‘ndrangheta, il quale è destinatario di un avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Secondo la tesi della Procura l’ex direttore, difeso dagli avvocati Antonio Mazzone e Carmelo Miceli, in concorso con altre persone nei confronti dei quali i pm procedono separatamente, avrebbe attestato falsamente ai pubblici funzionari di Regione Calabria e Provincia di Reggio Calabria fatti la cui verità i funzionari erano destinati a provare, in relazione alle spese sostenute nell’ambito dei progetti dell’Associazione Antigone – Osservatorio sulla ‘ndrangheta, procurando per sé e altri soggetti un ingiusto profitto cui sarebbe corrisposto un danno di rilevante gravità per gli enti pubblici, che viene quantificato dalla Procura in una somma di denaro complessiva pari a 434.214,27 euro. In particolare si tratta di progetti finanziati negli anni dal 2007 al 2012.
Fabio Papalia