Roma. Querela tra sindacati di polizia. Lo rende noto MP che ha diffuso una lettera, che pubblichiamo integralmente, del segretario generale nazionale del sindacato Movimento dei poliziotti democratici e riformisti, Antonino Alletto, al segretario generale nazionale del Sap, sindacato autonomo di Polizia, Gianni Tonelli.
Caro Gianni,
ho ascoltato, letto e seguito la politica sindacale da te condotta fin da quando sei stato posto alla guida del S.A.P, quale “naturale” successore di Nicola Tanzi.
Onestamente, il tuo modo di fare sindacato aveva in qualche modo attratto la mia attenzione, pensando che eri mosso da puro sentimento d’appartenenza ad una Istituzione stupenda quale è la nostra, e che a modo Tuo, essendo a capo del secondo Sindacato di Polizia in termini associativi, stavi cercando di perorare e quindi evidenziare le mille problematiche che attanagliano il comparto sicurezza in genere e la Polizia di Stato in particolare.
Non nascondo che alcune tue manifestazioni di dissenso mi sono apparse fin da subito un po’ esagerate rispetto il problema stesso d’affrontare e risolvere, ma ho altresì pensato che ciascuno ha il suo modo di affrontare le tematiche nella vita e quindi anche quelli di natura sindacale. Non ti nascondo che non ho mai gradito questa lotta intestina tra sindacati, come se ci fosse un divario tra il bianco e il nero, io credo che i colori e quindi anche le diverse ideologie che albergano in ciascuno di noi abbiamo tante sfumature e quindi, per usare un eufemismo, tante graduazioni di colore e che tutte siano importanti, nessuna esclusa.
Ma non è davvero più possibile accettare l’estremizzazione di quasi tutto quello che fai e che dici, ogni giorno cerchi di mettere alla gogna mediatica chicchessia, come se la verità la vera verità sia solo di tuo appannaggio, una sorta di messia del Sindacato di Polizia e gli altri, tutti corrotti e compromessi con l’Amministrazione, come se questa fosse un’entità avulsa da noi.
Ritengo che una persona a capo di un sindacato, un leader, debba avere alcune importanti caratteristiche, tra le quali, l’onesta, la trasparenza e l’attendibilità in ogni sua azione e che probabilmente deve seguire sempre un filo logico di coerenza con quello che ha detto o che ha fatto in precedenza. Ma questa è una mia idea di sindacato e più in generale di vita.
Caro Gianni, mi permetterai di darti del Tu, non vorrei però che ti offendessi, ma tra di noi credo non dovrebbero sussistere particolari formalismi, altrimenti rischieremo di essere un duplicato gerarchico rispetto la nostra Istituzione.
Caro Gianni, dicevo, perché non riveli ai colleghi che Tu il grande e forte Gianni TONELLI, che per le libertà sindacali, per i diritti della categoria, che per dare il fulgido esempio di democrazia e di abnegazione verso i colleghi hai effettuato tanti giorni di digiuno, stigmatizzando l’operato dell’ex capo della polizia per le numerose denunce e sanzioni disciplinari effettuate a carico della Tua persona e dei tuoi dirigenti sindacali, hai deciso di adottare gli stessi stratagemmi contro i dirigenti sindacali del Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti di Bologna che, a Tuo dire, si sono resi responsabili di diffamazione a mezzo stampa, sol perché hanno esercitato la peculiarità che compete ad un sindacato libero, elaborando e divulgando un documento di semplice e di sana critica sindacale, su cui speriamo l’Amministrazione e/o l’Autorità Giudiziaria a cui ti sei rivolto con la presentazione di una querela nei miei confronti e nei confronti del Segretario Generale Provinciale di Bologna, a cui va tutta la mia solidarietà e di tutto il Movimento, faccia chiarezza, anche perché, secondo un mio modesto parere è stata presentata nel vano tentativo di ottenere un duplice scopo, il primo di ostacolare e/o rallentare la nostra crescita in termini di consensi e il secondo per intimorirci cercando di “tapparci la bocca”.
Purtroppo, per Te e per il sindacato che rappresenti, così non è stato e così non sarà, Noi continueremo a rappresentare i colleghi e come d’obbligo per dei tutori dell’ordine ribadiamo la nostra assoluta solidarietà e fiducia nei confronti dell’Autorità Giudiziaria che saprà certamente svolgere appieno la propria funzione.
Caro Gianni, è facile e fin troppo facile parlare alla pancia dei colleghi, esaltare i malesseri quotidiani di ciascuno di noi nell’ambito lavorativo, ma è assai più difficile dire la sacro santa verità ai colleghi… a tutti i nostri colleghi, senza distinzione alcuna. A mio giudizio l’iscrizione sindacale a questo o a quell’altro sindacato non sono e non devono essere il motivo per dividere la nostra categoria, ciascuno di noi può pensarla come vuole, questo non significa che chi la pensa diversamente da te o da me, caro Tonelli, sia un demente o debba essere emarginato, non è questo lo spirito di chi dovrebbe ogni giorno alzarsi la mattina per difendere i diritti di tutti, compresi quelli dei cittadini a cui è rivolta l’azione della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale. E se anche tu hai deciso di colpire i sindacalisti onesti per farli tacere, abbi almeno il pudore di non metterti sul pulpito delle vittime sacrificali gridando allo scandalo, non puoi farlo, questo però, sappilo, non ti fa né migliore né peggiore di chi attacchi continuamente sulla stampa o dai palchi di un determinato schieramento politico.
Nel ringraziarti per l’attenzione che hai posto nella lettura della presente, con l’auspicio che sia stata utile per un chiarimento, colgo l’occasione per augurarti buona attività sindacale e inviarti i miei più cordiali saluti.
Il Segretario Generale Nazionale
Antonino Alletto