Processo Ada. Udienza rinviata al 12 dicembre: il pm potrebbe chiedere di riaprire il dibattimento per sentire il collaboratore Enrico De Rosa

Reggio Calabria Aula bunker

Reggio Calabria Aula bunker

di Fabio Papalia

Reggio Calabria. Si è celebrata stamattina in aula bunker l’udienza del processo Ada, dinnanzi al collegio del Tribunale di Reggio Calabria, Giovanna Sergi presidente. Si tratta del processo di primo grado celebrato per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario. In Appello si sta per definire invece il secondo grado per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati col rito abbreviato, che si è concluso nel gennaio dello scorso anno con 55 condanne, 34 assoluzioni e e una sentenza di non doversi procedere per morte dell’imputato. Il processo è nato dall’operazione Ada, condotta nel febbraio 2013 dai Carabinieri coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che scaturì con l’arresto di 65 persone, alcune delle quali accusate quali presunti appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “Iamonte”, operante a Melito di Porto Salvo e territori limitrofi. In particolare dalle indagini è emerso che il comprensorio del comune di Melito di Porto Salvo era interamente sotto il controllo asfittico della cosca Iamonte che, unitamente alla cosca Paviglianiti – egemone in San Lorenzo e Bagaladi – si è posta come una tra le più consolidate ed importanti organizzazioni criminali della fascia ionica della provincia reggina.
L’udienza odierna è stata dedicata all’esame dei testi citati dalla difesa di alcuni imputati, in particolare l’ingegnere Francesco Maisano, responsabile del settore tecnico del Comune di Melito Porto Salvo, difeso dagli avvocati Nico D’Ascola, Ettore Squillaci e Pietro Madafferi, e dei testi citati dalle difese dell’ex sindaco di Melito Porto Salvo, Gesualdo Costantino, e di altri due impiegati del Comune di Melito. L’udienza è stata rinviata al prossimo 12 dicembre, per sentire altri testi. In quella udienza è possibile che il pm della DDA Antonio De Bernardo avanzi la richiesta di riapertura del dibattimento per acquisire le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Enrico De Rosa. Il pm infatti nei giorni scorsi ha già depositato i verbali di interrogatorio del collaboratore De Rosa che riguardano un imputato del processo, adesso l’accusa potrebbe chiedere di riaprire il dibattimento e citare come teste De Rosa alla successiva udienza.

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