di Fabio Papalia
Reggio Calabria. Si sono tenuti stamattina dinnanzi al gip Adriana Trapani gli interrogatori di garanzia delle due docenti raggiunte nei giorni scorsi dalla misura cautelare degli arresti domiciliari per maltrattamenti ai danni di alcuni alunni della scuola dell’infanzia, minori di sei anni, nell’ambito dell’operazione Stop Abuse, condotta dalla Guardia di Finanza (che ha piazzato le telecamere in un’aula dopo la denuncia di una madre) e coordinata dalla Procura della Repubblica. Le due docenti, nel corso dei due distinti interrogatori, hanno risposto per circa un’ora ciascuna alle domande dei magistrati ed hanno respinto le accuse dinnanzi al procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e al sostituto pm Teodoro Catananti.
La prima ad essere sottoposta all’interrogatorio di garanzia è stata D.G. di 37 anni, assistita dall’avvocato Alba Nucera. La docente ha risposto alle domande, respingendo le accuse e fornendo la sua versione della vicenda che la riguarda, che sarebbe legata a un solo bambino, definito molto esuberante. A causa dell’eccessiva esuberanza del piccolo alunno, ha spiegato la docente ai magistrati, qualche volta è stata costretta a intervenire, anche energicamente, per evitare che il piccolo facesse male ad altri bambini.
Dopo di lei a rispondere alle domande dei magistrati è stata R.G. di 61 anni, difesa dall’avvocato Ettore Squillaci. Anche lei ha respinto le accuse ed ha fornito la sua versione dei fatti, fornendo un resoconto del clima all’interno dell’istituto scolastico e dei rapporti con i bambini e coi genitori.