Aeroporto dello Stretto. Fiamma Tricolore: “Urgono interventi immediati”

Lamezia Terme (Catanzaro). Ho avuto modo di leggere una nota sia di Raffa che dell’attuale sindaco di Reggio Calabria sulla vicenda del Tito Minniti, in cui paventavano l’annullo dello scalo se, come si vocifera da più parti, l’Alitalia manterrà il proposito di cancellare la sua presenza entro qualche mese. Paure legittime espresse oggi a pieno titolo negativo, ma che, hanno una base traumatica nelle intemperanze del passato, quando certi vertici politici accusavano,in modo errato e forviante, la compagna di bandiera di gestire, in modo monopolistico, la struttura impedendo ad altri vettori l’apertura sul sedime del Tito Minniti. Parliamoci chiaro, troppo tardi vi siete accorti che non ci sono più risorse finanziarie e che la compagnia di bandiera (continuiamo a chiamarlo così, anche se ormai e una gestione medio orientale nell’odore dei petrodollari) ha intenzione di “mollare”, mi si consenta il termine, lo scalo dello Stretto ritenuto improduttivo, calato in un ambiente di gestioni da censurare con ogni metodo possibile, la forza delle idee e delle convinzioni deve essere messa sul banco di prova in momenti come questi, dimenticando tutto, colore partitico, alleanze e anche i rancori personali, il Tito Minniti va difeso con ogni mezzo e fatto funzionare nella continuità storica d’essere il decano degli aeroporti della regione. L’UGL FTA regionale e provinciale, a suo tempo, ha pubblicato una serie di comunicati in cui censurava il mondo politico reggino per l’accanimento, espresso pubblicamente, contro l’Alitalia, definendola come la causa dei mali dell’aeroporto dello Stretto, i signori di quel potere, invece, avrebbero dovuto correre subito ai ripari, nella consapevolezza che il danno economico era evidente, ma non per colpa della Compagnia, invece il tutto ha continuato ad essere un costante rabbioso battibecco che, alla fine di questa tragica corsa, ha portato soltanto il fallimento della SOGAS e un bando di concorso per appalto degli aeroporti di Reggio e Crotone, redatto dall’ENAC, nonché un futuro incerto e senza garanzie per i dipendenti (104 elementi). In questo modo si rischia di spedire la geografia del reggino nel passato. Urgono interventi immediati con la stesura di programmi ed accordi seri, in un confronto sia con le parti politiche che sociali e con la stessa compagnia aerea, per sondare, a quest’ultima il “polso” e le reali intenzioni a continuare sul Tito Minniti. Un impegno che non può fermarsi alle sole dichiarazioni, ma va movimentato in continuazione anche, se necessario, con le cosiddette “processioni romane” tirando dentro tutto ciò che può servire come garanzia. Ricordiamoci che il mezzo aereo è anche un enorme veicolo per l’economia turistica, la zona del reggino con un suo entroterra carico di antichi siti e di bellezze geografiche è l’espressione pratica e concreta per il passaporto dello sviluppo scio-economico.

Gianfranco Turino
Segreteria Movimento Sociale – Fiamma Tricolore
Sezione Giorgio Almirante

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