Reggio Calabria. Il 13 febbraio prossimo il Centro Regionale Epilessia – dalle 9,00 alle 14,00 – sarà aperto a tutti coloro che vorranno avere consulenze gratuite, farsi visitare e ricevere informazioni sull’epilessia. Presso i locali del Centro, al primo piano del Presidio “Riuniti” del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, verrà anche distribuito materiale informativo predisposto dalla LICE (Lega Italiana contro l’Epilessia). «Una giornata – come sottolinea il Prof. Umberto Aguglia, direttore del Centro Regionale Epilessia di Reggio Calabria – per avvicinare l’opinione pubblica e sensibilizzare all’epilessia, una malattia ancora tenuta nascosta e della quale i pazienti stessi sono reticenti a parlare. Il nostro Centro oltre a fare ricerca e didattica, in collaborazione con l’Università di Catanzaro, fa anche assistenza, ed in questa giornata, l’open day epilessia, saremo a disposizione dei pazienti epilettici che potranno farsi visitare e ricevere informazioni o chiarire dubbi». L’epilessia può manifestarsi a qualunque età, con un picco di insorgenza nell’età neonatale-infantile e nell’anziano e dipendere da diverse patologie: infezioni, malformazioni e lesioni traumatiche, malattie vascolari o neoplasie. Ci sono molte epilessie dell’età infantile, geneticamente determinate, che possono scomparire con gli anni – il cervello è una struttura dinamica, si sviluppa, cresce e si modifica – più facili da individuare grazie a strumentazioni diagnostici che consentono di essere precisi e identificare questi pazienti.
«È necessaria la diagnosi di un epilettologo – prosegue il Prof. Aguglia – un professionista esperto che conosca il problema e sappia gestirlo per la terapia più appropriata e la complessità dei farmaci che consentono di controllare bene questa malattia e di poter mantenere una buona qualità della vita anche di chi ne è affetto. Laddove non vi sia un riscontro farmacologico, è possibile ricorrere alla chirurgia dell’epilessia asportando chirurgicamente la zona del cervello da cui si originano le crisi epilettiche. Nel nostro centro siamo in grado di eseguire chirurgie di primo livello. ». Non esistono metodologie, farmaci o procedure che consentano una profilassi della comparsa dell’epilessia in presenza di lesioni, traumi o danni potenzialmente epilettogeni ma come rimarca il direttore del centro epilessie reggino: «Di epilessia si può guarire e non comporta sempre una disabilità essendo questa riservata ad una quota minoritaria di epilettici». «Anche le donne epilettiche – conclude Aguglia – possono avere bambini. In tal caso l’epilettologo assieme al ginecologo di fiducia, stabiliranno la programmazione degli esami che dovranno essere effettuati nel corso della gravidanza e la terapia farmacologica più appropriata allo scopo di ridurre al minimo il rischio di malformazioni fetali. Sulla base di linee guida condivise dalle società scientifiche di tutti gli specialisti coinvolti – neurologi, ginecologi, pediatri, neonatologi, neuropsichiatri – le donne epilettiche, oltre all’assunzione di farmaci anti epilessia che aumentano solo di poco rischi di patologie fetali, possono avere un parto per via naturale e allattare al seno».
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