‘Ndrangheta. La Dia di Torino sequestra società, rapporti finanziari e beni mobili

Direzione investigativa antimafia

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Torino. Il Centro Operativo Dia di Torino ha dato esecuzione al decreto di sequestro anticipato di beni, emesso dal locale Tribunale, nei confronti di Francesco Ietto, di 54 anni, ritenuto affiliato al “locale” di ‘ndrangheta di Natile di Careri (Rc) e condannato, con sentenza passata in giudicato, ad anni 7 e mesi 4 di reclusione per associazione mafiosa, nell’ambito dell’operazione “Crimine-Infinito”. L’uomo, appartenente alla famiglia Ietto – alias “testa grossa” (operante in Calabria, in provincia di Torino e nel basso milanese), nonostante la condanna, pur trovandosi agli arresti domiciliari, continuava a riciclare i proventi di origine illecita, utilizzando numerose società a lui riconducibili, motivo per il quale è stato arrestato, nel 2015, dalla medesima Articolazione D.I.A., nell’ambito dell’operazione “Panamera”. La misura odierna accoglie una proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla, all’esito di un’indagine patrimoniale che ha portato alla luce il reinvestimento di denaro di provenienza illecita in un contesto societario. Tra i beni confiscati, tutti di proprietà o riconducibili a Ietto, figurano 4 società, oltre 30 mezzi (tra camion e autovetture) e 5 rapporti finanziari. (Ulteriori dettagli sul Quotidiano del Sud domani in edicola)

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