Operazione Eumenidi: 3 arresti per Sacal la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme

Guardia di Finanza

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Lamezia Terme (Catanzaro). La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha proceduto, nella mattinata odierna, all’esecuzione di un’ordinanza di custodia domiciliare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale nei confronti dei vertici di Sacal spa, società di gestione dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, e a prevalente partecipazione pubblica.
Risultano raggiunti dal provvedimento restrittivo: il presidente Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso, nonché la dirigente dell’ufficio legale e affari generali Ester Michienzi.
E’ in corso di delibazione ulteriore richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme di applicazione della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici nei confronti di ulteriori 12 persone sottoposte a indagini preliminari nella loro qualità di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.
Le indagini preliminari, condotte dai sostituti procuratori Marta Agostini e Giulia Maria Scavello, dal Gruppo della Guardia di Finanza e dalla Polizia di frontiera aerea di Lamezia Terme, hanno consentito di accertare la perpetrazione di gravi delitti contro la pubblica amministrazione quali ipotesi di peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, millantato credito.
Molte condotte illecite ascritte agli indagati riguardano l’irregolare gestione del progetto “garanzia giovani”, finanziato con fondi pubblici, finalizzato ad inserire in un tirocinio retribuito, presso Sacal spa, solo soggetti meritevoli, rispondenti a precisi requisiti. Le emergenze investigative hanno dimostrato che, in ragione di pressioni indebite di ogni tipo, anche perpetrate da politici locali e dirigenti pubblici, siano stati selezionati soltanto amici e parenti degli indagati, attraverso interventi artificiosi sulle procedure di selezione previste dal bando pubblico.
Sono stati accertati, inoltre, numerosi episodi di peculato da parte della dirigenza della Sacal spa, concretizzatisi in viaggi, pranzi e soggiorni per scopi personali, effettuati presso strutture ricettive di lusso, con indebita imputazione dei relativi costi, spesso assai elevati, al bilancio della società a partecipazione pubblica.
Sono emersi anche ulteriori episodi illeciti relativi all’affidamento di consulenze “fantasma” per decine di migliaia di euro e ad artefatte selezioni di personale per incarichi interni vari – tutti lautamente retribuiti con soldi pubblici – affidati a soggetti che, in generale, sono risultati in possesso di requisiti inferiori rispetto agli altri concorrenti illegittimamente esclusi, ricorrendo ad atti falsi.
Dal punto di vista probatorio, l’indagine fonda essenzialmente sugli esiti di una capillare attività tecnica di captazione, telefonica e ambientale, anche all’interno degli uffici della società. Le copiose acquisizioni documentali intervenute a seguito delle perquisizioni effettuate presso la Sacal spa hanno confermato le ipotesi investigative, consentendo di individuare un contesto di malaffare nella amministrazione della spesa pubblica e, ancora una volta, la gestione clientelare del mercato del lavoro in Calabria, con il consenso e la connivenza di esponenti della politica locale.

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