Operazione Eclisse. Cassazione annulla senza rinvio la custodia cautelare per ex vicesindaco di San Ferdinando

Roma. Il palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione

Roma. Il palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione

Reggio Calabria. La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza confermativa della custodia cautelare per Santino Celi, all’epoca dei fatti vicesindaco del Comune di San Ferdinando. Celi era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Eclisse, con l’accusa di aver aiutato le cosche operanti in quel comprensorio, espressioni delle cosche Pesce e Bellocco di Rosarno, a infiltrarsi nel comune con la gestione della gara di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
La Suprema Corte una prima volta aveva annullato, con rinvio, l’ordinanza confermativa del Tribunale del Riesame, evidenziando la carenza di indizi per delineare il coinvolgimento dell’indagato nell’associazione mafiosa. Al giudizio di rinvio, il Tribunale del Riesame aveva nuovamente confermato l’ordinanza. Ne era seguito un nuovo ricorso in Cassazione e una nuova pronuncia, di altra sezione, di annullamento con rinvio, che aveva ribadito l’incapacità degli indizi per sostenere la gravità indiziaria. Anche in sede di secondo giudizio di rinvio, il Riesame aveva confermato la tesi accusatoria, riqualificando il capo di imputazione non più in associazione mafiosa ma in concorso esterno. Nel nuovo ricorso in Cassazione, i difensori di fiducia di Celi, gli avvocati Pasquale Galati e Francesco Calabrese, hanno evidenziato come per la seconda volta fossero state disattese le indicazioni fornite dalla Cassazione. Questa volta, la quinta sezione penale della Cassazione, accogliendo pienamente i rilievi degli avvocati e disattendendo la richiesta di rigetto del ricorso da parte del procuratore generale, ha disposto l’annullamento senza rinvio dell’ordinanza del riesame, ordinando la scarcerazione immediata, per quel capo di imputazione, di Celi.

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