L’azienda agricola “Il Filo di Seta” denuncia: ennesimo incendio doloso

Reggio Calabria. Si deve risalire con la memoria al 1993 per registrare il “primo” di una lunga serie di episodi criminosi ai danni delle proprietà dell’attuale Azienda agricola “Il Filo di seta “di Ortì Superiore. Allora furono tagliati 50 alberi (sia da frutta che ulivi) per lanciare “avvertimenti”, opportunamente denunciati, che rimangono, ad oggi, ancora oscuri. Oscuri se non del tutto “neri” come il colore che, in una verdissima primavera, si può unicamente distinguere in questi giorni presso i terreni dell’Azienda. Un rogo di natura palesemente dolosa ha carbonizzato almeno tre ettari di vegetazione coinvolgendo anche una buona parte di bosco. Un incendio, solo l’ennesimo, che mette in ginocchio nuovamente ogni tentativo di ripresa regolare delle attività di questa Azienda che nata attorno all’idea della produzione della seta attraverso gelsicoltura e bachicoltura.
Da anni è stata annunciata, infatti, la volontà di realizzare un “ecomuseo della seta e del paesaggio rurale”; progetto che, evidentemente, non sta bene a più di qualcuno. In oltre 20 anni sono stati denunciati danneggiamenti, furti, numerosi incendi, scarico di rifiuti ingombranti e molto altro; purtroppo ancora senza mai un solo nome dei responsabili. Nell’ultimo anno, incrociando la sensibilità del settore “Lavori Pubblici” del Comune, si è riusciti finalmente a cantierizzare la strada di collegamento fra la località in questione e la strada provinciale annullando un problema cruciale per l’accesso e lo svolgimento delle regolari attività ai terreni dell’Azienda; sembrava la fine di un incubo durato decenni ma i veri problemi arrivano da altre parti.
Lo scenario che si è palesato agli occhi nel giorno del 25 aprile è quasi post-bellico: terra arsa, ulivi carbonizzati, cenere ovunque. L’Azienda, nel tempo, ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali per il suo progetto sulla seta. Nel 2005, infatti, arriva il premio nazionale “Dea Terra” quale attestazione del merito di esser riusciti nel settore dell’imprenditoria agricola a fare sintesi perfetta fra “tradizione” ed “innovazione”; lo stesso premio porta a Boston la storia e le idee sull’antica arte serica. A causa dei continui incendi, danneggiamenti e per l’impraticabilità della strada d’accesso fino a poco tempo fa l’Azienda ha perso lo status di “Agriturismo” ed il marchio “bio” per i prodotti a causa dell’impossibilità logistiche ad operare. L’incendio di questi giorni comunica in modo inequivocabile il fatto che più soggetti stanno cercando nel tempo di ostacolare ogni tipo di attività arrivando a distruggere materialmente le risorse primarie dei terreni compromettendo i naturali cicli biologici ed ogni tentativo perpetrato negli anni di recuperare e rigenerare la vegetazione.
Con la determinazione, la dignità ed il contrasto fattivo ad ogni espressione di criminalità chiediamo un intervento significativo da parte della magistratura per portare luce e chiarezza nel nero-carbone di questa interminabile sequenza di episodi.

Filippo Sorgonà
Azienda agricola “Il Filo di Seta”

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