Reggio Calabria. Nella prima mattinata odierna la Squadra Mobile, con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal procuratore Federico Cafiero De Raho e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip Adriana Trapani a carico di Domenico Junior Feno, cl. 74, ritenuto presunto responsabile dell’incendio che ha distrutto l’autovettura del parroco della chiesa “S.S. Cosma e Damiano” sita nel locale quartiere di Bocale.
Le indagini condotte dagli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria diretta dal primo dirigente Francesco Rattà e dal suo vice Fabio Catalano, costantemente seguite dalla Procura della Repubblica, hanno avuto inizio alle ore 03,50 circa dello scorso 12 marzo 2017, allorquando polizia e vigili del fuoco sono intervenuti nei pressi della chiesa, a seguito della segnalazione di un vasto incendio che stava interessando un’autovettura e parte dell’immobile adiacente il luogo di culto.
L’incendio, che sin da subito è risultato di origine dolosa, ha provocato non solo la totale distruzione dell’autovettura del parroco di Bocale, ma anche il danneggiamento della facciata esterna dell’immobile in cui sono ubicati gli uffici del luogo di culto e l’annessa casa canonica, oltre che della pavimentazione del vicolo adiacente la medesima chiesa.
Nell’occasione solo il tempestivo intervento della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco ha impedito più gravi conseguenze, atteso che il parroco della chiesa, nell’occasione, dormiva proprio nella casa canonica.
La minuziosa e tempestiva attività degli investigatori della Sezione “Reati contro il Patrimonio e la Pubblica Amministrazione” diretta dal commissario capo Giuseppe Izzo, della Squadra Mobile, ha permesso dopo appena pochi giorni di ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e di giungere all’individuazione, in Domenico Junior Feno, del presunto autore del grave fatto delittuoso che ha destato non poco sconcerto nella locale comunità.
L’uomo in passato è stato deferito per associazione a delinquere, danneggiamento, incendio, delitti contro l’incolumità pubblica, violazione della normativa in materia di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
All’individuazione del presunto autore gli investigatori della Squadra Mobile reggina sono giunti attraverso l’esame di tutte le telecamere di sorveglianza della zona e le risultanze acquisite, pertanto, sono state fatte proprie dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria che ha richiesto ed ottenuto il provvedimento restrittivo a suo carico.
A Domenico Junior Feno sono stati contestati il delitto di incendio doloso aggravato dalle circostanze di aver approfittato di circostanze di tempo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, dall’aver causato un danno patrimoniale di rilevante gravità alla persona offesa e dell’aver commesso il fatto contro un ministro del culto cattolico a causa dell’adempimento delle funzioni e del servizio. Gli agenti della Polizia gli hanno notificato il provvedimento a casa, dove si trovava già ristretto agli arresti domiciliari, perché la scorsa notte, a cavallo tra giovedì e venerdì, Domenico Junior Feno è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri in frazione Lazzaro di Motta San Giovanni, dopo avere incendiato la saracinesca di un bar. (clicca qui per leggere l’articolo)
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