Operazione Lampo. Non convalidati i fermi, sì gli arresti: scarcerata Pamela Domenica Barillà, va ai domiciliari

Reggio Calabria. Oggi personale della Squadra Mobile e militari del Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il locale Tribunale, Antonino Laganà, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti dei seguenti soggetti già destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto eseguito il 5 maggio scorso:

1. MUSARELLA Gianfranco, reggino di 39 anni;
2. MARRA Antonino, detto “Nino”, reggino di 37 anni;
3. MARRA Giovanni, reggino di 34 anni;
4. MARRA Alessandro, reggino di 30 anni.

Altra misura cautelare in carcere è stata notificata a:

5. MUSARELLA Sebastiano, detto “Seby”, reggino di 39 anni, già detenuto per altra causa.

I primi 4 soggetti rispondono, a vario titolo, di estorsione, porto e detenzione illegale di armi, lesioni personali, danneggiamento mediante incendio, aggravati dalle modalità mafiose o per aver agevolato l’organizzazione mafiosa denominata ‘ndrangheta.
Sebastiano Musarella – già condannato per associazione mafiosa nell’ambito dell’indagine “Eremo” del 2005 – è accusato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose o per aver agevolato l’organizzazione mafiosa denominata ‘ndrangheta. In sostanza in gip non ha convalidato i 4 fermi, ma ha concesso la misura della custodia cautelare in carcere per tutti e 4, più il quinto che non era stato fermato in quanto già detenuto.

Sempre in data odierna, il Gip presso il locale Tribunale ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gianfranco Musarella, Giovanni Marra e degli arresti domiciliari a carico di:

6. BARILLA’ Pamela Domenica, reggina di 23 anni,

arrestati in flagranza di reato, il 5 maggio scorso, da Polizia e Carabinieri, per detenzione illegale di armi comuni e da guerra, nonché del relativo munizionamento. In questo caso, invece, il gip ha convalidato i tre arresti, ed ha concesso anche in questo caso le misure cautelari. La donna, difesa come tutti gli altri dall’avvocato Alberto Marrara, in parziale accoglimento delle richieste della difesa è stata scarcerata per effetto della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Infatti, nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate durante l’esecuzione dei fermi, in un locale adibito a deposito di vario materiale, attiguo all’abitazione di Gianfranco Musarella, gli operatori dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato hanno individuato un vano e un sottotetto all’interno dei quali rinvenivano un arsenale di armi, parti di armi e munizioni, composto da:


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