Catanzaro. Nel corso delle indagini è emerso che la cosca Arena, da decenni al centro delle vicende criminali nel crotonese, aveva imposto la propria assillante presenza anche sull’area ionica della provincia di Catanzaro ove, direttamente attraverso i propri affiliati, a mezzo di propri fiduciari nominati responsabili della conduzione delle attività delittuose o attraverso la messa “sotto tutela” di cosche alleate, aveva monopolizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali ed imprese anche impegnate nella realizzazione di opere pubbliche. Tra il 2015 ed il 2016 infatti, in particolare a Catanzaro, una cellula della cosca, dipendente dalla cosca madre di Isola Capo Rizzuto ma radicata nel capoluogo, aveva perpetrato una serie impressionante di danneggiamenti a fini estorsivi per fissare con decisione la propria influenza sull’area mentre cosche satelliti della famiglia Arena avevano fatto altrettanto nell’area, di rilevante interesse imprenditoriale e turistico, immediatamente a sud di Catanzaro ricadente nei comuni di Borgia e Vallefiorita. Maggiori dettagli sul Quotidiano del Sud domani in edicola.