Pescara. “Ettore “Ted” De Grazia nacque, il 14 giugno del 1909, a Morenci, Contea di Greenlee, oggi Arizona (quest’ultima sarebbe divenuta il 48° Stato dell’Unione solo nel 1912). Morenci era un piccolo e povero villaggio minerario denominato “Mexican Camp” per la numerosa presenza di messicani . I suoi genitori nacquero entrambi a San Pietro in Amantea (risultano però riferimenti anche con il vicini comune di Serra d’Aiello ed Amantea). Il padre, Domenico, nacque il 27 maggio del 1881 ( sul certificato di morte risulta però la data del 18 maggio del 1883) e la madre, Lucia Gagliardi, il 15 novembre del 1882 (da Gregorio e Rosanna Guido). Domenico De Grazia arrivò negli Stati Uniti, assai probabilmente, nel 1896 (con il padre Gregorio) a bordo del piroscafo “Fulda”. Si stabilì a Morenci e lì come il padre divenne minatore. Poi, una volta messi da parte i soldi necessari, li inviò tramite un amico alla sua giovane innamorata lasciata in Calabria. Lucia arrivò ad “Ellis Island” il 12 agosto 1902 sul Piroscafo “Trojan Prince”.
Domenico e Lucia si sposarono il 12 novembre del 1903. Sei anni più tardi nacque Ettore “Ted”. Maturò sin da piccolo uno smisurato amore per la terra e la gente del luogo dove era nato. La popolazione multietnica di Morenci sviluppò in lui una generosa ricerca di fratellanza. In lui la voglia di creare arte si manifestò già da piccolo. Si definiva il figlio del deserto (Sonoran Desert ). Nel 1920 per decisione della Società “Phelps Dodge” la miniera di Morenci dove lavoravano i De Grazia chiuse. Non rimase altro che fare ritorno in Calabria.
Dopo cinque anni arrivò la notizia che la miniera era stata riattivata e allora tutti fecero ritorno in Arizona. Anche “Ted” tornò in miniera. Intanto era divenuto una abile trombettista. Ma erano la pittura e l’arte il vero grande amore. Raccontare tutta la sua vita e le sue peripezie artistiche è impresa difficile. Intanto il suo cognome si iniziò a scrivere come DeGrazia. Sposò, nel 1936, Alexandra figlia di Nicholas Diamos proprietario del “Fox Tucson Theatre”. Ebbero tre figli e divorziarono nel 1946.
Nel 1942 conobbe due grandi pittori messicani Diego Rivera e Josè Clemente Orozco con i quali poté affinare la sua arte. Gli stessi due artisti favorirono una mostra personale di De Grazia presso il prestigioso “Palacio de Bellas Arte” di Città del Messico. Fu subito un grandissimo successo. Tornato a Tucson nessuno sembrò interessato alla sua arte. Ma “Ted” non si scoraggiò e acquistò, nel 1944, due appezzamenti di terreno per allestivi mostre all’aperto. Intanto conseguì la laurea presso l’Università dell’Arizona. Sulla sua arte e sulla sua fantasiosa mostra arrivarono articoli, recensioni e naturalmente il successo. La scultrice Marion Janet Sheret di New York volle conoscerlo e fu subito amore.
I suoi dipinti, la sue ceramiche, le sue sculture e le altre opere d’arte attirarono costantemente l’attenzione dei media. La sua fama divenne ancora maggiore quando “UNICEF” scelse, nel 1960, la sua pittura a olio, del 1957, “Los Niños” per un calendario che fu venduto per milioni di copie in tutto il mondo. Da quel 1960 alla metà degli anni ’70 DeGrazia divenne un artista di grande successo e richiesto nei “salotti” più importanti. La sua galleria all’aperto meta di centinaia di migliaia di visitatori annuali. Poi per protesta contro le eccessive tasse sulle opere d’arte, DeGrazia, decise il gesto eclatante. Caricò sui cavalli circa 100 dei suoi dipinti e li portò sulle “Superstition Mountains” di Phoenix dove, in segno di protesta, li diede alle fiamme. Questo gesto venne ripreso da tutti i giornali e creò intorno alla figura di “Ted” DeGrazia un alone di leggenda che ancora oggi resiste. Fondò poi la “DeGrazia Foundation” per non far disperdere il ricordo della sua arte e per favorire i giovani artisti. “Ted” DeGrazia morì il 17 settembre del 1982 a Tucson in Arizona.
Geremia Mancini
Presidente onorario “Ambasciatori della fame”
Foto 1: “Ted” DeGrazia posa accanto al suo celebre dipinto “Los Niños”; Foto 2: “Ted” DeGrazia mentre da alle fiamme, in segno di protesta, molti dei suoi dipinti; Foto 3: “Ted” mentre dipinge il suo ““Los Niños”.