A2, addio alla “Salerno-Reggio”. Scarfone (Mns): «Con il nome, cancellata anche l’identità dei reggini»

Caterina Scarfone

Caterina Scarfone

Reggio Calabria. L’autostrada “Salerno-Reggio Calabria” è ufficialmente “A2 – Autostrada del Mediterraneo”. A sancirlo, la firma del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio. Un evento storico, ma che di storico ha ben poco, almeno rispetto agli annunci che vorrebbero l’ormai ex A3 definitivamente completata, quando è risaputo che non è proprio così. Semmai di storico, c’è il fatto che dalla cartellonistica principale dell’importante arteria viene definitivamente “cancellato” il nome di Reggio Calabria. Basterebbe questo solo, per dire, che c’è poco da festeggiare. Ma il tutto si è consumato, purtroppo, sotto gli occhi dei nostri, ancora una volta, impassibili amministratori locali, fino a poco tempo fa forse ancora “distratti” dall’ammaliante suono di fantomatiche Sirene “capitoline”. A sottovalutare un’operazione in realtà irrispettosa, volta a “scipparci”, non solo di importanti infrastrutture come l’Aeroporto o più che simbolici presidi di legalità come la sede principale dell’Agenzia dei Beni Confiscati, ma dell’identità: l’identità di un popolo, quale quello reggino, la cui storia più recente è inevitabilmente legata anche alla storia dell’autostrada, così come rimarcato dalla lapide stessa scoperta contestualmente alla posa della prima pietra, nell’ormai lontano 1962. Quella ideale continuità tra la via che 21 secoli prima “Roma aprì con l’intento di unire le genti del Mezzogiorno” e la nuova arteria riaperta “sulle antiche orme da Salerno a Reggio Calabria” viene dunque meno. Lasciando spazio al timore che presto ci si dimenticherà anche della città e della provincia di Reggio conosciuti, anche fuori dai confini nazionali, proprio grazie all’autostrada e il cui nome viene oggi cancellato. Altro, dunque, che rilancio in chiave turistica di un territorio, in realtà sempre più depredato e marginalizzato. Ciò anche a causa dell’incapacità della sua attuale classe dirigente che, rispetto ai suoi predecessori, continua a dimostrarsi poco incisiva sulle scelte più importanti che riguardano la propria comunità.

Caterina Scarfone
Componente Assemblea Nazionale – Movimento Nazionale per la Sovranità

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