Operazione Reghion. Cassazione annulla con rinvio sequestro beni a carico di Domenico Barbieri e della moglie

Roma. Il palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione

Roma. Il palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione

Reggio Calabria. La Sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria avverso il sequestro di beni a carico di Domenico Barbieri, difeso dagli avvocati Nico d’Ascola ed Ettore Squillaci, entrambi del Foro di Reggio Calabria e dall’avv. Michele Novella del Foro di Palmi. Barbieri, che attualmente è gravato dall’obbligo di dimora nella provincia di Reggio Calabria, era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto nell’ambito dell’operazione Reghion, condotta nel luglio scorso dai Carabinieri e coordinata dal procuratore Federico Cafiero De Raho e dal sostituto pm della Dda Stefano Musolino. A carico di Barbieri la Procura ipotizzava, in concorso con altri indagati, i reati di turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, trasferimento fraudolento di valori.
Il ricorso presentato dai legali, accolto dalla Cassazione, riguardava il sequestro preventivo d’urgenza, ex art. 321 c.p.p. , di una serie di quote sociali ritenute nella sostanziale ed esclusiva disponibilità di Barbieri. In accoglimento di altro ricorso, presentato dagli stessi legali nell’interesse di Germana Loiacono, coniuge del Barbieri, la sesta sezione ha annullato anche l’ordinanza di sequestro, ex art.321 c.p.p., emessa a carico di quest’ultima rispetto ad altri beni ritenuti nella disponibilità del Barbieri. Gli atti dovranno ora essere trasmessi al Tribunale di Reggio Calabria per un nuovo esame delle due posizioni.

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