In Prefettura il Comitato per la sicurezza delle parrocchie. Disposta l’intensificazione della vigilanza

Reggio Calabria. Nuovo confronto in Prefettura, alla presenza dell’Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria, S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, con la Chiesa locale. Convocate dal Prefetto Michele di Bari si sono tenute, infatti, stamane e nel pomeriggio dello scorso lunedì, presso il Palazzo del Governo, due distinte riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, allo scopo di consentire, atteso il numero delle Parrocchie, la partecipazione dei Parroci della zona nord e della zona sud della Città Capoluogo.
Oltre al Presule, hanno partecipato il Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, dr. Gaetano Paci, il Sindaco e il Vice Sindaco di Reggio Calabria, il Questore, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e i parroci del Capoluogo. In entrambe le riunioni sono stati approfonditi i temi della sicurezza delle parrocchie cittadine e dei sacerdoti impegnati nelle varie attività pastorali.
Tali problematiche erano state già affrontate nel corso di un precedente incontro tenutosi, come noto, il 6 luglio scorso, all’indomani del grave episodio di aggressione in danno di don Giorgio Costantino, parroco della Parrocchia Santa Maria del Divin Soccorso. Proseguendo lungo la medesima direttrice, è stata disposta l’intensificazione dei servizi di vigilanza e di controllo da parte delle Forze di Polizia. Per rendere più incisiva la strategia di prevenzione, è stato altresì stabilito di istituire due Tavoli tecnici, distinti secondo le zone pastorali della Città, che si riuniranno periodicamente per verificare la funzionalità dei servizi ed eventuali nuove esigenze.
Il Prefetto, infine, ha sottolineato “il ruolo aggregativo svolto sul territorio dalle parrocchie che diventano, attraverso gli oratori, veri e propri laboratori di educazione ai valori dell’accoglienza, della solidarietà, del dialogo e del rispetto dell’altro, oltre che luoghi spirituali d’incontro dove si alleviano le povertà emergenti”.

Exit mobile version