Reggio Calabria. La Corte d’Appello (Gullino presidente, a latere Varrecchione e Barillà) ieri ha emesso sentenza in parziale riforma della sentenza di primo grado del gup Barbara Bennato, pronunciata nel dicembre 2015 al termine del processo celebrato con rito abbreviato scaturito dall’operazione Puerto Liberado. Nel luglio 2014 la Guardia di Finanza aveva fermato 13 persone a vario titolo ritenute presunte appartenenti a una pericolosa organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tipo cocaina, giunta dal Sud America in Italia attraverso le strutture logistiche dello scalo marittimo di Gioia Tauro grazie alla complicità di alcuni dipendenti portuali che provvedevano a fare uscire i carichi di droga.
Davide Gentile (difeso dagli avvocati Guido Contestabile, Nico D’Ascola e Patrizia Morello) è stato assolto per non aver commesso il fatto, e ne è stata ordinata l’immediata scarcerazione e revocata la confisca dei beni.
Queste le pene rideterminate dai giudici d’Appello – tra parentesi la condanna in primo grado:
- Alfonso Brandimarte, 19 anni e 2 mesi di reclusione e 60 mila euro di multa (20 anni in primo grado);
- Giuseppe Brandimarte, 18 anni e 10 mesi di reclusione e 57.333 euro di multa (20 anni);
- Antonio Calabrò, 10 anni e 4 mesi di reclusione (16);
- Vinicio Cambrea, 10 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione e 30.400 euro di multa (14);
- Antonio Campanella, 10 anni di reclusione (14);
- Vincenzo Caratozzolo, 5 anni e 8 mesi di reclusione e 18 mila euro di multa (12);
- Vincenzo Crisafi, 10 anni e 4 mesi di reclusione (16);
- Antonio Femia (collaboratore di giustizia), 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione e 22 mila euro di multa (10);
- Rocco Gagliostro, 6 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione (10);
- Giuseppe Galluccio, 5 anni e 8 mesi di reclusione e 18 mila euro di multa (10);
- Mario Ietto, 10 anni e 8 mesi di reclusione e 30 mila euro di multa (12);
- Francesco Nirta, pena rideterminata in 4 anni di reclusione e 20 mila euro di multa (6);
- Francesco Siviglia, 8 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione (12);
- Antonio Giovanni Staiti, pena rideterminata in 5 anni e 8 mesi di reclusione e 18 mila euro di multa (10);
- Vincenzo Trimarchi, rideterminata in 1 anno di reclusione la pena applicata in continuazione rispetto a quella già irrogata con sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria del 21 gennaio 2014 irrevocabile il 10 dicembre 2014 (4 anni in primo grado).
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Giampietro Sgambetterra, confermata la condanna in primo grado a 8 anni