Roma. E’ atterrato presso l’aeroporto di Fiumicino nel primo pomeriggio odierno, Gioacchino Bonarrigo, 33enne reggino, latitante da oltre 6 anni, presunto elemento di spicco della cosca Bellocco di Gioia Tauro, operante nella provincia di Reggio Calabria e con ramificazioni in Italia e all’estero. Bonarrigo, destinatario di mandato di arresto europeo dall’aprile 2016, era di fatto irreperibile dal luglio 2011 allorquando era evaso dagli arresti domiciliari cui era sottoposto, al fine di sottrarsi ad ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’uomo, inoltre, è destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura di Palmi, dovendo scontare la pena di anni 2 e giorni 19 per reati in materia di armi e ricettazione.
In particolare, da acquisizioni informative ottenute grazie alla stretta collaborazione instaurata con le forze di polizia olandesi ed alla fondamentale opera di raccordo ininterrottamente assicurata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), è emerso che il latitante, sotto false generalità, era solito muoversi in vari paesi della Comunità europea, tra cui prevalentemente l’Olanda. Nel mese di settembre (clicca qui per leggere l’articolo), le forze di polizia lo hanno individuato, in un centralissimo quartiere della capitale olandese, area dove Bonarrigo aveva trovato rifugio. I prolungati servizi di osservazione, protrattisi ininterrottamente fino al giorno successivo, hanno consentito di bloccare in strada il ricercato e di procedere, dunque, al suo arresto.
Di nevralgica importanza per il buon esito dell’attività si è rivelato il supporto dei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria (Reparto Operativo ed il Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro), presenti in ogni fase dell’operazione, tanto per l’individuazione del catturando quanto per il suo immediato e sicuro riconoscimento. Nel volo di rientro è stato scortato dagli Agenti dello SCIP ed all’arrivo presso lo scalo romano sono state espletate le formalità dell’arresto sul territorio nazionale dall’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, ed immediatamente è stato associato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina che ha emesso i provvedimenti di custodia internazionali.
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