Reggio Calabria. “Foriera di appesantimento e prolungamento dei tempi di definizione dei processi con serissimi rischi di prescrizione dei reati”, così il presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nel suo discorso inaugurale per l’anno giudiziario, ha commentato la più recente riforma introdotta dalla legge 103/2017 in tema di impugnazione di pronunzie penali da parte del pm, nella parte in cui prevede che vada obbligatoriamente riaperta l’istruzione dibattimentale. “E’ facile prevedere – ha detto Gerardis – che la nuova disposizione inciderà in modo dirompente su tempi di trattazione e durata dei procedimenti in grado di appello”. “La nostra Corte d’Appello infatti – ha chiarito Gerardis – ha già gravi problemi con l’attuale organico, peraltro attualmente scoperto parzialmente, a trattare tempestivamente i giudizi che, con flusso crescente, provengono dal primo grado al punto che l’attuale pendenza è di oltre 6.000 procedimenti penali, di cui circa 130 di criminalità organizzata con 59 maxi”.
Fabio Papalia