Melito Porto Salvo (Reggio Calabria). “Nel corso di un incontro con dirigenti medici operanti nel presidio ospedaliero di Melito sono state evidenziate una serie di criticità. Per il presidio, uno degli ospedali più antichi della Calabria, attualmente funzionante con un pronto soccorso, un reparto di medicina, un reparto di cardiologia riabilitativa e uno di chirurgia polispecialistica, sono state avanzate interessanti proposte quali la proposta sensata di riqualificazione del presidio di Melito che appare necessaria e dovrebbe partire intanto dalla consapevolezza che tra il presidio di Locri, peraltro anch’esso in forte difficoltà, e l’ospedale di Reggio Calabria intercorrono circa 100 km di strada statale, ad elevato volume di traffico, e che l’ospedale serve un bacino di utenza di circa 50.000 abitanti”. Così a seguito dell’incontro, ha dichiarato, Francesco Talarico, candidato del centrodestra al collegio uninominale di Reggio Calabria.
“Sono stati individuati quali punti di interesse strategico nella proposta per il presidio di Melito: l’ integrazione funzionale tra l’azienda ospedaliera di Reggio Calabria ed il presidio ospedaliero di Melito, la riapertura della UOC di Ortopedia e il potenziamento della cardiologia riabilitativa.
Si potrebbe, così, creare tra Melito e l’azienda ospedaliera di Reggio Calabria una integrazione funzionale con l’utilizzazione di posti letto, locali diagnostici e sale operatorie del presidio di Melito per delocalizzare pazienti cronici e interventi chirurgici a bassa e media complessità, al fine di alleggerire la pressione sul nosocomio reggino, sia nell’ottica di un maggior comfort per i pazienti che di una valorizzazione del personale medico e paramedico autoctono.
I pazienti potrebbero, in tal modo, essere gestiti dal personale integrato da medici della azienda ospedaliera e del presidio di Melito in una interazione funzionale poli-specialistica.
E ancora, la riapertura della UOC di Ortopedia, oggi chiusa, e la sua integrazione con ortopedia di Reggio Calabria per la gestione dei pazienti acuti porterebbe a decongestionare il reparto di Reggio Calabria, costantemente in difficoltà.
Andrebbe, inoltre, valorizzato e rafforzato il reparto di cardiologia riabilitativa, che si occupa dei pazienti cardiopatici cronici e post-operati provenienti dalle cardiochirurgie calabresi e residenti nel comprensorio reggino, considerato che in questo momento il reparto funziona con due medici oltre ad uno recentemente trasferito dal reparto di nefrologia”.
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