Reggio Calabria. Condivido appieno l’appello del presidente del Parco dell’Aspromonte sul destino delle aree interne della provincia di Reggio Calabria. Lo faccio, seppur in ritardo, perché la montagna è il mio mondo, la mia terra di nascita e di appartenenza, della quale conosco perfettamente pregi, difetti ed aspettative. Quello che, invece, non riesco a condividere è l’atteggiamento che è stato tenuto nei miei confronti da parte del presidente Bombino e degli organizzatori dell’incontro con i candidati alle prossime elezioni per il rinnovo di Camera e Senato che si è tenuto questa mattina a Reggio Calabria.
Pur riconoscendo il ritardo nell’accoglimento dell’appello lanciato dal Presidente del Parco dell’Aspromonte, cosa della quale mi sono ampiamente scusato nei pochi istanti che mi sono stati concessi per intervenire, non posso non evidenziare lo sgarbo istituzionale con il quale sono stato trattato e con il quale si è inteso tacitare le idee programmatiche di una forza politica, quella del movimento Liberi e Uguali e di Pietro Grasso, che ha messo al centro della sua idea di governo della nazione proprio una spiccata sensibilità ai temi ambientali. Un comportamento inaspettato, incomprensibile e inaccettabile.
Sapevamo di poter dare fastidio alla vecchia politica. Ora ne siamo convinti. I contenuti del nostro “Piano verde”, evidentemente, provocano l’orticaria a chi non ha un percorso determinato in materia ambientale, a chi non ha a cuore la rigenerazione delle nostre città, a chi non vuole far rinascere le aree interne del nostro territorio.
Contro questa visione mi batterò con forza insieme ai miei compagni di Liberi e Uguali. Lo farò per dare una nuova prospettiva ad uno territori, come messo in evidenza dall’Istituto superiore di sanità nel suo ultimo rapporto, fra i più contaminati dell’intera Calabria. In provincia di Reggio Calabria, infatti, sono quattordici i siti segnalati: Bovalino, Palmi, Polistena, Reggio Calabria, Scilla, Cosoleto, Siderno, Rosarno, Scido, Careri, Calanna, Terranova Sappo Minulio e Serrata. In tutte queste zone, la maggior parte delle quali ricadenti nell’aree interne del nostro territorio, è stata riscontrata la presenza di sostanze inquinanti quali arsenico, piombo, cadmio, cromo, diossine, tallio e idrocarburi solo per citarne alcuni.
Questi dati, con la loro crudezza, mettono in evidenza una drammatica carenza di controllo del territorio da parte di quelle istituzioni che, invece, dovrebbero essere interessate alla sua cura.
Questo territorio è stato maltrattato, vilipeso e offeso da una classe dirigente che lo ha trasformato in terreno di conquista. La sua speranza di crescita è stata mortificata da una politica che, troppo spesso, è apparsa distante e distratta. Le periferie, trascurate dalla Città metropolitana e da chi ne gestisce le sorti politiche ed amministrative, sono sempre più lontane dal resto del territorio provinciale, colpevolmente isolate dai ritardi nella manutenzione della viabilità ordinaria e secondaria, abbandonate al loro triste destino di spopolamento e abbandono. E’ ora di dire basta a tutto questo. E’ giunto il momento di ribaltare il quadro. E’ il tempo di una politica che sia attenta ai molti e non ai pochi.
Pietro Sergi
Candidato di Liberi e Uguali al collegio uninominale per il Senato
Nel video vi mostriamo cosa è successo