Reggio Calabria. La Corte di Appello di Reggio Calabria, II Sezione Penale, Cappuccio presidente, Varrecchione e Pantano a latere, Galletta sostituto procuratore generale, decidendo sull’appello proposto da Loredana Tolla, difesa dall’avvocato Giancarlo Murolo, e Francesco Verbaro, difeso dall’avvocato Domenico Doldo, entrambi condannati in primo grado, celebrato con il rito abbreviato, dal gup Massimo Minniti per il reato di associazione e delinquere e altro, nel contesto del c.d. “caso Rappoccio”, ha confermato, con riferimento alla Tolla, la condanna per associazione per delinquere e con la concessione delle attenuanti generiche ha rideterminato la pena in un anno di reclusione con i benefici di legge. Confermando, altresì, a carico della stessa, le statuizioni civili e la condanna al pagamento in favore della costituita parte civile, Avv. Aurelio Chizzoniti, difeso dall’avvocato Carmelo Malara, delle spese relative all’azione civile ed al secondo grado di giudizio.
La Corte d’Appello ha, inoltre, assolto Francesco Verbaro dai reati ascritti per non aver commesso il fatto, dichiarando altresì non doversi procedere nei confronti di Loredana Tolla in relazione agli altri reati a lei ascritti perché gli stessi si sono estinti per intervenuta prescrizione.
Interviene, quindi, una ulteriore conferma della sussistenza del reato di associazione per delinquere contestato all’organizzazione Rappoccio con riferimento alle elezioni regionali dell’anno 2010, a seguito dell’avocazione degli atti da parte dell’Avvocato Generale presso la Corte di Appello reggina Francesco Scuderi che era insorto avverso le indagini stagnanti condotte dalla Procura della Repubblica. Lo stesso Rappoccio è già stato condannato in primo grado dal Tribunale, Natina Pratticò presidente, per il reato associativo ad oltre quattro anni di reclusione, il cui giudizio pende in Corte di Appello, mentre per tutti gli altri reati contestati allo stesso e ad altri coimputati, sta procedendo un’altra sezione del Tribunale penale di Reggio Calabria.
L’allora consigliere regionale Antonio Rappoccio era stato arrestato per aver, attraverso una girandola di società, prospettato l’inesistente possibilità di perfezionare centinaia di assunzioni, pretendendo anche il pagamento della quota di iscrizione alle cooperative, fra le quali spicca l’Alicante, l’Iride Solare S.R.L., e la Sud Energia S.p.A..
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