Reggio Calabria. Di seguito la lettera aperta inviata dalla Fil al Prefetto, ai cittadini e alle Istituzioni sulla sanità reggina.
Egr. Sig. Prefetto
abbiamo da tempo richiamato la Sua attenzione sulla situazione disastrosa in cui versa la sanità della nostra Provincia, rivolgendoci a Lei in quanto massima espressione dello Stato e delle garanzie di Legge sul nostro territorio. Lo abbiamo fatto nella certezza che Lei non avrebbe lasciato inascoltata la disperata richiesta di “normalità” che, giornalmente, si leva dai cittadini che ricorrono al Sistema Sanitario Provinciale e dai lavoratori dell’Azienda Provinciale.
I temi da noi sottoposti riguardano servizi fondamentali per garantire livelli di assistenza accettabili e prerogative/diritti dei lavoratori del comparto che sono calpestate giornalmente da una governance aziendale a dir poco disattenta se non colpevole di presunzione, insensibile a qualsiasi richiamo, inaffidabile, inefficace, spesso borderline sul rispetto di norme e procedure.
Nell’incontro più volte sollecitato avremmo voluto parlarLe:
1) della mancata attuazione all’Atto Aziendale approvato da oltre 1 anno
2) della criticità della rete ospedaliera provinciale
3) della situazione del Dipartimento Emergenza e Urgenza
4) della mancata approvazione dei bilanci d’esercizio dal 2013
5) della proroga di incarichi dirigenziali a soggetti interni cessati o imputati o rinviati a
giudizio oppure affidata a soggetti esterni
6) mancato pagamento indennità personale dipendente (produttività, buoni pasto,
riqualificazione, aumento di fascia) e carenza del personale.
7) della mancanza dei Dirigenti di settori fondamentali per l’Azienda
8) del ricorso indiscriminato ai Commissari ad Acta.
Di tutto questo Le abbiamo scritto e riscritto sperando che si facesse interprete presso gli Organi competenti di una presa di posizione netta, decisa e risolutiva; così come abbiamo più volte invocato l’aiuto delle Istituzioni tutte perché si levasse un forte richiamo alla trasparenza e alla legalità…. Il tutto senza alcuna concreta risposta.
Egr. Sig. Prefetto cosa rimane ad una libera associazione di cittadini/lavoratori se non riesce a trovare nelle Istituzioni la risposta alle legittime e sacrosante istanze che muovono dal vivere quotidianamente il disagio di una Azienda allo sbando in un settore così importante per la nostra comunità?
Dobbiamo arrivare a misure estreme come lo sciopero della fame o l’incatenarci alla Sua porta per reclamare l’attenzione che i temi da noi citati richiedono, mentre si continua a morire di malasanità nella nostra Provincia?
Crediamo e non rinunciamo a voler credere nel ruolo che il Suo mandato Le assegna come “arbitro” e come “garante” della legalità e della trasparenza e Le chiediamo, stavolta pubblicamente, di dar vita ad un tavolo permanente di confronto e di concertazione con tutte le parti interessate.
Il Segretario Generale
Federazione Italiana Lavoratori
Giuseppe Martorano