A Siderno non si produrrà lignite dai rifiuti

L'incontro tra le l'assessore regionale Rizzo e le associazioni di Siderno

L'incontro tra le l'assessore regionale Rizzo e le associazioni di Siderno

Siderno (Reggio Calabria). A Siderno non si produrrà lignite dai rifiuti. È quanto stabilito il 23 al termine di un serrato ma pacato confronto tra lo staff dell’Assessore Regionale all’Ambiente Antonella Rizzo ed i rappresentanti delle associazioni che avevano, a giugno del 2017, sottoscritto un documento contro l’installazione di un biodigestore anaerobico presso l’impianto TMB di Siderno. La Regione ha dato incarico all’ing. Francesco Martino, calabrese con studio di ingegneria ambientale a Castiglione della Pescaia, per la progettazione della nuova piattaforma impiantistica di Siderno. Tramontata l’idea del biodigestore l’ing. Martino ha proposto un impianto di carbonizzazione idrotermale che presenta rischi addirittura maggiori del primo.
È quanto ribadito dai rappresentanti delle associazioni Arturo Rocca, per l’Osservatorio Ambientale, Franco Martino, per il Comitato per la salute dei cittadini e Mariarosaria Tino per l’Osservatorio Cittadino Rifiuti. Rocca ha letto ai presenti, Assessore Rizzo, arch. Reillo ed il dirigente del settore 8 ing. Augruso oltre al Sindaco di Siderno, l’ing. Fazzari, ed alcuni consiglieri comunali, il 2° capoverso dell’art. 5 dello Statuto comunale che vieta l’insediamento di nuove fabbriche che emettano nell’aria e/o sul suolo sostanze dannose e/o pericolose per la vita o l’ambiente.
Naturalmente l’ing. Martino ha cercato di vestire a festa una tecnologia che ha già dovuto chiudere i battenti all’isola d’Elba ed è stata fortemente osteggiata a Capannori e su cui pendono interrogazioni parlamentari in quanto trattasi di sistemi non ancora sperimentati a fondo. Le associazioni hanno ribadito quanto richiesto nel giugno 2017: 1) Efficientamento dell’attuale impianto per il trattamento dei rifiuti non differenziati col passaggio al flusso unico e l’impiego della bioessiccazione che garantisca la produzione di un materiale inodore e privo di colaticci.
Naturalmente subordinata alla realizzazione della bretella di collegamento dallo svincolo della variante della 106 all’impianto TMB senza che i camion debbano percorrere le vie cittadine ammorbando l’aria con i miasmi del carico ed i gas di scarico. 2) Per la frazione organica della raccolta differenziata la creazione di stazioni di compostaggio aerobico per la produzione di compost di qualità anche associando comuni viciniori evitando così il trasporto per lunghi tratti. 3) l’incentivazione delle compostiere domestiche o, dove non è possibile, con piccoli impianti di prossimità ad uso di più famiglie o quartieri.
L’Assessore si è impegnata a far effettuare tutte le misure necessarie ad eliminare definitivamente le emissioni odirigene dall’impianto TMB di località San Leo. Si è convenuto altresì di ritenere sempre valida la quantità massima di trattamento quotidiano a 15 tonnellate, come da ordinanza sindacale del maggio 2017. E’ stato ribadito che nessuna Giunta Regionale può pensare di governare imponendo soluzioni non gradite alle popolazioni. Concetto, per la verità, ripreso e confermato dall’Assessore Rizzo.
Si ricorda che le posizioni espresse dalle tre associazioni presenti all’incontro sono sostenute da Corsecom, Comitato Riviera Pulita, Jonica Holidays, Consulta cittadina ed Associazione Ricerca Biodiversità Autoctona.

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