Open day dell’Arci al bene confiscato di via Emilio Cuzzocrea in occasione del “Quinto sabato antifascista”

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Reggio Calabria. L’Arci invita la cittadinanza tutta a partecipare all’Open day del bene confiscato di via Emilio Cuzzocrea che si svolgerà, nell’ambito del Quinto Sabato Antifascista, il 28 aprile dalle ore 10.00 nella città di Reggio Calabria.
Un’occasione per i cittadini reggini di poter visionare lo spazio prima dell’inizio della fase di riqualificazione che verrà realizzata attraverso un cantiere sociale che punterà alla partecipazione civica ed il coinvolgimento di volontari ed associazioni. Verranno inoltre presentate le attività laboratoriali fin qui realizzate dagli studenti dell’ITI “Panella Vallauri”.
Dalle ore 10.15 gli studenti, unitamente agli allievi dell’Istituto Statale D’Arte “A. Frangipane, celebreranno, giocando, la Costituzione Italiana. Alle ore 11.30 infine si svolgerà la cerimonia di posa della targa di riconoscimento del bene confiscato assegnato dal Comune di Reggio Calabria.
Con i suoi 500 mq, a due passi dal centro storico e nelle vicinanze di molte scuole, per lungo tempo il bùling è stato la principale sala videopoker di Reggio Calabria, uno dei tantissimi beni immobili confiscati al noto imprenditore Gioacchino Campolo, definito il “re dei videopoker”.
Il bùling, a conclusione dei lavori di riqualificazione, diventerà un centro civico polivalente, rivolto in particolare ai giovani, uno degli strumenti concreti della Comunità educante per le nuove alleanze educative promossa a Reggio Calabria.
“Occorre dare un segnale forte nella nostra città – questo è l’appello lanciato dai militanti dell’Arci – un cambio di prospettiva che punti sul coinvolgimento dei cittadini attivi, liberi e consapevoli. Ecco perché crediamo fermamente nell’idea di trasformare lo spazio da sala giochi e videopoker a spazio libero per l’educazione culturale, l’espressione artistica, l’impegno sociale, il divertimento sano e consapevole dei giovani della nostra città. Un bene confiscato è sì uno spazio strappato alle logiche della sopraffazione e del condizionamento mafioso, e quindi oggetto concreto di un’azione di contrasto alla criminalità, ma, soprattutto, è una risorsa che deve diventare ricchezza per la collettività, dove sognare e concretamente costruire un nuovo spazio di cittadinanza responsabile”.

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