Processo Lampo. Estorsione a pizzeria “La Ruota” e arsenale a San Giovannello: in 4 scelgono l’abbreviato

La legge è uguale per tutti

La legge è eguale per tutti

Reggio Calabria. Hanno scelto tutti di essere giudicati col rito abbreviato, tranne una sola imputata. Dinnanzi al gup Davide Lauro martedì si è tenuta l’udienza del procedimento scaturito dall’operazione Lampo, sulla presunta estorsione ai danni dei proprietari della pizzeria “La Ruota” e per l’arsenale rinvenuto il giorno dell’esecuzione del provvedimento.

L’operazione Lampo – l’estorsione e l’arsenale a San Giovannello
L’indagine congiunta condotta dalla Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Francesco Rattà, e dal Nucleo operativo della Compagnia Carabinieri diretta dal maggiore Mariano Giordano, ha fatto luce sulla presunta estorsione ai danni dei proprietari della pizzeria “La Ruota”. Dopo pochi giorni dagli spari contro l’autovettura della famiglia Porcino, il 5 maggio 2017 sono stati eseguiti 4 fermi, a carico di Gianfranco Musarella di 39 anni, e i tre fratelli Marra, Antonino di 37 anni, Giovanni di 34 e Alessandro di 30, a vario titolo per estorsione, porto e detenzione illegale di armi, lesioni personali, danneggiamento mediante incendio, aggravati dalle modalità mafiose o per avere agevolato la ‘ndrangheta.
Nel corso dell’esecuzione dell’operazione era stato rinvenuto un arsenale a San Giovannello, e arrestati in flagranza, per detenzione illegale di armi comuni e da guerra e relative munizioni, una donna, Pamela Domenica Barillà (dapprima posta ai domiciliari e poi rimessa in libertà dal Tdl), Gianfranco Musarella, e Giovanni Marra.
A distanza di pochi giorni era stata notificata in carcere una misura cautelare anche per il gemello di Gianfranco, Sebastiano Musarella, accusato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose o per aver agevolato l’organizzazione mafiosa denominata ‘ndrangheta. Attualmente Sebastiano Musarella si trova in detenzione domiciliare ospedaliera.

Chi ha scelto il rito abbreviato
Hanno scelto il rito abbreviato: Gianfranco Musarella e Giovanni Marra (difesi dall’avvocato Alberto Marrara), Pamela Domenica Barillà (difesa dall’avvocato Francesca Marzio), Sebastiano Musarella (difeso dagli avvocati Lorenzo Gatto e Alberto Marrara). Mattia Barbaro, moglie di Antonino Marra, difesa dall’avvocato Mariangela Barbaro, è l’unica a non avere scelto il rito abbreviato. E’ stata stralciata al momento la posizione di Antonino Marra e Alessandro Marra, per un errore sulla richiesta di rinvio a giudizio. La prossima udienza è stata fissata il 5 giugno, in quella data discuterà il pubblico ministero, rappresentato dai pm Romano Gallo e Stefano Musolino.

Fabio Papalia

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