Vibo Valentia. La Polizia di Stato e in particolare gli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia e del Commissariato di Serra San Bruno, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ed eseguita su delega della D.D.A. di Catanzaro.
Tale provvedimento è stato emesso in sede di richiesta di rinnovazione delle misure cautelari cui erano stati già sottoposti i soggetti colpiti da fermo di indiziato di delitto in data 9 aprile 2018 nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata Black Widows.
In particolare, sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere:
- Michele Nardo, nato a Vibo Valentia il 27.11.1971, residente a Sorianello, già recluso presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia;
- Vincenzo Cocciolo, nato il 13.09.1988 a Soriano Calabro, e residente a Gerocarne, già recluso presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia;
- Gaetano Muller, nato a Soriano Calabro il 24.08.1999, ivi residente, già recluso presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia;
- Rosa Inzillo, nata a Sorianello il 16/12/1968, residente a Sorianello, già reclusa presso la Casa Circondariale di Messina;
- Viola Inzillo, nata a Sorianello il 25.06.1966 e residente in Gerocarne, già reclusa presso la Casa Circondariale di Messina.
Inoltre, rispetto alle persone già colpite dai provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, in sede di richiesta di rinnovazione delle misure cautelari, è stata ottenuta anche la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di:
- Teresa Inzillo, nata a Sorianello (VV) il 16.07.1963 e residente a Gerocarne (VV).
Le indagini, dirette dai Sostituti Procuratori della DDA Annamaria Frustaci e Filomena Aliberti coordinate dal Procuratore Aggiunto Giovanni Bombardieri e dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, sono scaturite dal tentato omicidio dei fratelli Giovanni Alessandro e Manuel Nesci – quest’ultimo minore affetto da Sindrome di Down – ed hanno fatto luce su uno spaccato delle attuali dinamiche criminali dell’entroterra vibonese, piagato oramai da decenni dalla contrapposizione (nota alla cronaca come “faida dei boschi” e già costata diverse decine di morti) che vede impegnate nella contesa per il controllo del territorio le famiglie Loielo ed Emanuele-Maiolo.
Nell’ambito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. distrettuale, è stata infatti riconosciuta l’esistenza dell’aggravante dell’art. 7 così come contestato dalla Procura Distrettuale di Catanzaro.