Era stato arrestato in Piazza Garibaldi per sfruttamento della prostituzione, non era latitante ma detenuto in Romania: scarcerato

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Reggio Calabria. Scarcerato il cittadino rumeno Daniel Petru Kallo, arrestato in pieno centro a Reggio Calabria lo scorso 13 aprile. Daniel Petru Kallo, cittadino di origine romena, classe 1979, era stato arrestato per favoreggiamento della prostituzione; irreperibile dal 2016, il rumeno era stato quanto colpito da ordinanza applicativa di misura cautelare personale in carcere, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Castrovillari. L’uomo è accusato di favoreggiamento della prostituzione per avere, in concorso con altri soggetti di nazionalità rumena – anch’essi colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere – in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, agevolato e favorito la prostituzione di giovani connazionali, in territorio cosentino, gestendone gli spostamenti e fornendo loro generi alimentari sul luogo ove le stesse si prostituivano.
L’attività che ha condotto all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei soggetti di nazionalità rumena, tra cui Daniel Petru Kallo, è scaturita dalle indagini condotte, dal 2015, per diversi mesi, dalla Squadra Mobile di Cosenza e dal Commissariato di P.S. di Rossano (CS), per far luce sullo sfruttamento della prostituzione di ragazze dell’Est Europa, anche giovani, lungo la Strada Statale 106 bis, in Agro di Corigliano. Il provvedimento restrittivo, emesso nel maggio 2016, tuttavia, non era stato eseguito a carico di Daniel Petru Kallo in quanto si era reso irreperibile.
A seguito di documentata istanza del suo legale di fiducia, Avv. Giuseppe Gentile del foro di Reggio Calabria, il G.I.P., confermando la gravità indiziaria, ha accolto la richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari. Con l’istanza, il legale ha avuto modo di chiarire come al proprio assistito non fu applicata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel mese di aprile 2016 non perché egli si fosse dato alla fuga ma in quanto, in realtà, in quel periodo Kallo era già detenuto presso il carcere rumeno di Gherla: dunque, non era latitante. Altro fondamentale elemento difensivo: i fatti contestati all’indagato risalirebbero al lontano 2015 dunque, per la difesa, risultavano affievolite le esigenze cautelari. Ed ecco, a meno di un mese dall’arresto, si riaprono le porte del carcere per il cittadino di origine rumena.

L’avv. Giuseppe Gentile

 

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