Roma. Il discorso integrale del capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, che annuncia una manifestazione a Roma per il 2 Giugno e ribadisce alla Lega la richiesta di impeachment del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il discorso di Luigi Di Maio
Ciao a tutti. Quella di ieri sera è stata la notte più buia della democrazia italiana. Il presidente della Repubblica Mattarella ha deciso di scavalcare le sue prerogative costituzionali e di non fare andare al governo una forza politica, il Movimento cinque stelle, che ha preso 11 milioni di voti. Un governo che avrebbe avuto la maggioranza assoluta del Parlamento grazie al contratto siglato con la Lega. Al governo ha deciso invece di mettere dei tecnici, che non hanno mai preso un voto, guidati da Cottarelli, con la sicurezza che non avranno nessuna maggioranza in Parlamento. Quindi avremo un governo non solo non votato dal Popolo ma neppure dal Parlamento, un vergognoso unicum nella storia della Repubblica.
Sto facendo questo video per due ragioni. La prima in qualità di capo politico del Movimento cinque stelle è chiamare tutti i nostri iscritti, tutti i nostri attivisti, tutti i nostri elettori, alla mobilitazione prendendo parte ad alcune iniziative che prenderanno vita a partire da oggi. La seconda è smontare tutte le bufale, le falsità, le menzogne che i media hanno iniziato a far circolare a partire da ieri sera.
La situazione come vi dicevo è molto grave, gravissima. Ieri si è sancito il concetto che in Italia puoi fare il ministro anche se sei un condannato, un indagato per mafia, per corruzione, uno che va a prostitute, ma guai se hai osato criticare l’Europa.
Il voto degli italiani è stato totalmente svuotato da ogni suo valore e questo non è accettabile. Gli italiani il 4 marzo hanno deciso di cambiare, hanno chiesto un governo politico che facesse delle serie iniziative per cambiare la loro vita, e invece il Presidente ha deciso di affidare le sorti del nostro Paese a un tecnico alla Monti.
Lo ha fatto addirittura tirando in ballo il risparmio degli italiani, proprio lui che non ha battuto ciglio mentre il PD distruggeva le banche e migliaia di risparmiatori e ora si preoccupa? E poi avete visto cosa è successo, lo Spread è aumentato vorticosamente e ora è oltre 230 perché quella dei mercati è una bufala. I mercati al massimo sono preoccupati dall’incertezza e dall’instabilità. Se fosse nato un governo politico con le idee chiare come se le avevamo noi oggi non ci sarebbe stato alcun problema. E invece si è andati avanti alla rottura solo per impedire che mettessimo mano alle pensioni d’oro, che togliessimo potere alle lobby che infestano il governo, che eliminassimo gli odiosi privilegi. Tutto il resto sono chiacchiere.
So che siete incazzati. Mi avete mandato migliaia di messaggi di incoraggiamento e di rabbia. Non possiamo rimanere a guardare, questo è chiaro, non possiamo neppure lasciarci anestetizzare dai media, dobbiamo reagire subito e con fermezza. Abbiamo bisogno di simboli per farci sentire ma soprattutto per farci vedere. Io oggi appenderò una bandiera italiana fuori dalla mia finestra, affinché tutti la possono venire, e vi chiedo di fare altrettanto: prendetela, compratela se non l’avete in casa, e appendetela. Tiriamo fuori il nostro orgoglio di essere cittadini italiani, rivendiamo il diritto a decidere sul nostro futuro e sul nostro governo.
Perché le elezioni devono continuare ad avere un senso e quello che decidiamo nelle urne deve permettere di dare al Paese la direzione che vogliamo. Oltre ad appendere la bandiera vi chiedo anch anche di dire forte sui social (su facebook, su twitter, su instagram, dove volete) che “il mio voto conta”. Metteteci una vostra foto, una foto della Costituzione, una foto del Tricolore, per favore non molliamo adesso, non rassegniamoci all’arroganza delle istituzioni che hanno deciso di scacciare il Popolo dalle stanze dei bottoni per chiudersi lì dentro. Fatevi sentire, è importante che lo facciamo, tutti insieme a partire da ora. Organizzeremo anche delle manifestazioni nelle principali città italiane, delle passeggiate, dei gesti simbolici, tutto quanto è possibile pacificamente per affermare il nostro diritto a determinare il nostro futuro. Il 2 Giugno è il giorno della festa della Repubblica e invito tutti, tutti, a venire a Roma, dove faremo un grande evento, su questo stiamo già lavorando e entro domani vi daremo maggiori dettaglia.
Ma tutti dobbiamo esserci con la nostra bandiera italiana per dire che noi valiamo e che il nostro voto è quello che conta. E’ importante farci sentire e farci vedere perché già iniziano a circolare tonnellate di bugie. La prima ve l’ho detta già ed è quella sui risparmi e sullo Spread, la seconda è quella sull’uscita dall’Euro. Io l’ho detto in tutta la campagna elettorale, lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, l’ho ripetuto in questi ottanta giorni e lo ribadisco oggi: non vogliamo uscire dall’euro. Non lo abbiamo mai detto.
Paolo Savona non ci avrebbe portato fuori dall’euro, avrebbe sicuramente fatto valere gli interessi
dell’Italia nelle sedi europee come fanno tutti gli altri Paesi, ma non portandoci fuori dall’unione monetaria. Ora vogliono fare allarmismo e vogliono terrorizzare, ma ci sono centinaia di mie dichiarazioni in campagna elettorale: è solo una bugia inventata dei consiglieri di Mattarella per inquinare le acque dell’informazione. Più che il presidente andrebbe messo in stato d’accusa qualche
suo consigliere. Non credeteci vi prego sono tutte balle.
Un’altra bufala è quella per cui Mattarella ha tutto il diritto di scegliersi il ministro dell’economia! Ma quando mai? Ma dove sta scritta sta cosa?
Quando dei ministri sono stati rifiutati c’erano dei motivi oggettivi: Gratteri era un magistrato in funzione. Previti era l’avvocato di Berlusconi, non si può trattare la cosa pubblica come un affare privato. Maroni non andò alla Giustizia perché aveva dei problemi giudiziari. Ma Savona quale colpa ha? Quella di aver scritto un libro? Esiste il reato d’opinione in Italia?
Ma poi non lo dico io, lo dicono i manuali di diritto, che oggi divulgheremo con tutte le nostre forze. Lo dicono quei manuali da cui gli studenti studiano diritto costituzionale e lo dico ai tanti docenti universitari: o li riscrivete quei manuali dopo quello che è successo oggi, o abbiate il coraggio di dire che il Presidente è andato oltre le sue prerogative.
Quali valori ha inteso garantire il Capo dello Stato decidendo di non far nascere questo governo? Per me nessuno! La verità è che non ci volevano al governo! Poi ora si sta iniziando a parlare di impeachment e dicono che non si può fare, che è assurdo e chissà quante altre scuse. La messa in stato d’accusa si può fare e serve la maggioranza assoluta del Parlamento per mandare a processo il Presidente davanti alla Corte Costituzionale.
Se la Lega non fa passi indietro, qui non stiamo parlando di una possibilità, ma di una certezza pressoché assoluta. Non facciamo questa cosa a cuor leggero. Sono stato un profondo estimatore del Presidente Mattarella, ma la sua scelta oltre che gravissima è incomprensibile. Per questa ragione con la messa in stato d’accusa obbligheremo il Parlamento a discutere di quello che è successo ieri.
Ma soprattutto faremo in modo che dopo le prossime elezioni non ci sia lo stesso Presidente che impedirà nuovamente la nascita del governo del cambiamento. Dopo quanto accaduto l’Italia ha bisogno di un presidente della Repubblica che scelta i cittadini e non le agenzie di rating, le banche o gli interessi tedeschi. Vi ho detto tutto quello che volevo dirvi. Adesso è il momento della mobilitazione, mettete il Tricolore alla vostra finestra e inondate i social di messaggi di orgoglio italiano usando l’hashtag #IlMioVotoConta
Noi al governo ci andremo. Questa è una promessa.