Operazione Jonny. Cassazione annulla arresti domiciliari per il numero uno di Centurionbet

Roma. Il palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione

Roma. Il palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione

Roma. Il Tribunale di Catanzaro dovrà procedere a un nuovo esame sull’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Francesco Martiradonna, uno degli indagati coinvolti nell’operazione “Jonny.” Si tratta dell’inchiesta che a maggio 2017 ha portato alla luce un intricato intreccio architettato dalla criminalità organizzata nel settore del gaming – in particolare nella raccolta delle scommesse on line e nel noleggio degli apparecchi – con ingenti profitti per la cosca Arena di Crotone, che agiva attraverso la società Kroton Games. Martiradonna, ricorda Agipronews, era finito sotto accusa per i presunti contributi portati alla cosca in quanto titolare del bookmaker maltese Centurionbet. In seguito al coinvolgimento nell’inchiesta, Martiradonna era stato sottoposto prima alla custodia cautelare in carcere e poi agli arresti domiciliari. Una decisione che per i giudici supremi andrà rivista, perché mancano i requisiti indispensabili per ritenere che la condotta dell’imputato rientri in quelle considerate «concorso esterno». Questo avviene «quando un soggetto, non stabilmente inserito nella struttura organizzativa del sodalizio, fornisce un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario» e sia di «un’effettiva rilevanza causale» ai vantaggi dell’associazione. Nel caso di Martiradonna, però permangono dubbi sui fatti e le prove elencate dai giudici di merito. La Cassazione ha dunque annullato l’ordinanza del Tribunale di Catanzaro per carenza di motivazione, disponendo il rinvio per un nuovo esame.

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