Otto anni tra la festa del patrono della Polizia e il presidio dei Carabinieri al Santuario di Polsi

Reggio Calabria. «L’inaugurazione del presidio dei Carabinieri al Santuario di Polsi è la sintesi di un percorso iniziato da oltre un anno nei confronti di questo luogo emblematico e dimostra quanto lo Stato stia operando in questo territorio per riaffermare la legalità e la crescita della società civile, a testimonianza dell’importanza che la comunità di San Luca ha per lo Stato». Lo ha affermato oggi il prefetto di Reggio Calabria.
Comprendo la legittima soddisfazione del Prefetto Di Bari, e ricordo con affetto il Questore Casabona che nel 2010 volle celebrare nel Santuario di Polsi la cerimonia in onore di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato.
E’ merito certamente del Prefetto Di Bari questo importante tassello che si aggiunge oggi, però è anche giusto riconoscere che quel percorso non è iniziato lo scorso anno, ma era stato avviato già otto anni or sono. Plauso quindi al Prefetto, perché è vero che nell’ultimo anno lo Stato ha dimostrato interesse per questa parte di territorio, non ultimo con la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Locri. Ma guardando le cose in un arco temporale più esteso è anche il caso di riflettere sul perché durante questi otto anni a un certo punto il filo di quel percorso si è interrotto. E’ evidente che lo Stato, se vuole essere credibile, deve riuscire a tenere alta l’attenzione giorno dopo giorno, e non di lustro in lustro.

Fabio Papalia

Celebrata nel Santuario di Polsi la messa del Patrono della Polizia di Stato

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