Reggio Calabria. Concluso lo sbarco di questa mattina di 232 persone, Sea-Watch 3 è rimasta bloccata nel porto di Reggio Calabria fino a dopo la mezzanotte. Lo rende noto l’ufficio stampa della Ong.
“Appena terminato lo sbarco – si legge nella nota diffusa dalla Ong – al comandante di Sea-Watch era stato richiesto di recarsi all’ufficio della polizia giudiziaria al porto, per raccogliere “sommarie dichiarazioni testimoniali”, concluse e verbalizzate dopo 4 ore di colloquio”.
“Sembrava che la nave – proseguono i volontari – avesse ottenuto il via libera alla partenza, tuttavia La Questura di Reggio, sotto indicazioni della Procura, ha chiesto ai giornalisti a bordo di Sea-Watch, tra cui Fabio Butera per Repubblica, di consegnare il materiale video girato durante il salvataggio di martedì 5 giugno, operato in acque internazionali, sotto il coordinamento della Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma”.
“La richiesta di acquisizione del materiale è stata presentata verbalmente; il rifiuto – sostiene la Ong – avrebbe comportato il sequestro del girato.
Al fine di sbloccare la situazione e consentire a Sea-Watch 3 di tornare nell’area operativa, dove nel frattempo si sono svolti diversi soccorsi, il materiale richiesto ai giornalisti è stato trasmesso agli organi di polizia giudiziaria e l’acquisizione verbalizzata. Le motivazioni della richiesta sono coperte da segreto istruttorio e dunque non sono state rese note.
I giornalisti hanno a lungo riflettuto sul da farsi, confrontandosi con le rispettive testate/agenzie, e sono stati in seguito condotti nei locali della questura reggina a bordo di vetture della polizia, accompagnati volontariamente dai rappresentanti di Sea-Watch Italia, che lì hanno ritrovato alcune tra le persone sbarcate in mattinata, sottoposte a approfondimenti da parte della Squadra Mobile”.