Tempo d’estate, tempo di piscine! Pubblica o, per i più fortunati, privata, la piscina rappresenta senza dubbio uno dei metodi più piacevoli per rinfrescarsi, muoversi, fare sport o attività di benessere, con o senza idromassaggio, un po’ tutto l’anno, specie se consideriamo le grandi vasche coperte dei centri sportivi o delle spa, sempre più diffuse sul territorio, anche se, in ogni caso, la bella stagione resta il momento di maggiore utilizzo.
Ed ecco che allora si ripresenta la necessità di igienizzarle e pulirle a fondo, effettuando la disinfezione dell’acqua in maniera sicura e, possibilmente, semplice. Senza dubbio, il metodo più conosciuto è la pulizia tramite cloro che, pur se diffuso e di facile utilizzo, non trova tutti favorevoli, trattandosi di un prodotto chimico che, peraltro, in dosi elevate, può provocare irritazioni agli occhi e all’epidermide, per non parlare del tipico odore sgradevole, così caratteristico.
Le alternative ci sono, capaci, allo stesso modo, di eliminare microrganismi, muffe, virus e batteri che potrebbero nuocere alla salute dei bagnanti. Una di queste è l’elettrolisi del sale: si tratta di un processo di trasformazione del semplice sale da cucina che, versato nella piscina, interagisce con la classica sonda per il cloro posizionata in ogni vasca al momento della costruzione e, se il livello del ph scende al di sotto il limite stabilito, in automatico attiva il processo elettrolitico, che ne ristabilisce i livelli ottimali.
Un buon prodotto anticalcare per piscina, utile anche come antialghe, è senza dubbio Hydroflow Serie P (P60/P100/P120/P160), un apparecchio che non richiede alcuna manutenzione, facile da installare e di sicuro risultato. Si tratta di un dispositivo elettrico, specifico proprio per piscine, in grado di prevenire e rimuovere le incrostazioni, ma anche alghe, virus e batteri, migliorando la flocculazione dei solidi sospesi. Utilizzato con sempre maggiore frequenze nelle vasche di grandi dimensioni, ne riduce la loro manutenzione periodica, aumentando le prestazioni degli impianti e migliorando la qualità dell’acqua.
Un’altra alternativa al cloro è la luce ultravioletta: mediante un apposito sistema di sterilizzazione, l’acqua della piscina viene disinfettata grazie alla luce UV-C emessa da speciali lampade, capaci di generare un’energia che, a contatto con batteri, parassiti, virus e alghe, entra nella membrana esterna di queste cellule, distruggendone letteralmente il Dna, con un’efficacia molto alta.
Infine, vogliamo accennare anche a bromo e ozono. Il primo, che potremmo definire, in quanto alogeno, un vero e proprio “generatore di sale”, può essere semplicemente aggiunto all’acqua, sotto forma di piccole pastiglie con un apposito dosatore. Rispetto al cloro, ha una resistenza maggiore nei confronti di temperature elevate e, soprattutto, non provoca odori sgradevoli, né irrita o brucia pelle ed occhi. L’ozono, invece, conosciuto come “ossigeno attivo”, proprio perché composto da 3 atomi di ossigeno, viene utilizzato all’interno di un apposito impianto disinfettante e funziona grazie all’utilizzo di un generatore combinato proprio con le lampade a raggi Uv. Quest’azione debella un’alta percentuale dei batteri e dei virus che si annidano in piscina con facilità e, come il bromo, ha lo stesso vantaggio di essere inodore e di non causare irritazioni alle mucose e agli occhi.