Furti e scippi al cimitero di Modena

Episodi ripetuti, visitatori spaventati e commercianti esasperati.

Reggio Calabria: “All’ombra dei Cipressi e dentro l’urne…” del cimitero di Modena, non vi è pace per i morti e finanche per i vivi. Qualche giorno fa, all’ora di pranzo di un sabato estivo con il caldo afoso che dirottava i cittadini verso il mare, una donna aveva deciso di passare al cimitero di Reggio-Modena per rinfrescare i fiori al marito defunto. All’improvviso il silenzio della canicola estiva è stato rotto dal suono di un antifurto. L’allarme giungeva dall’ingresso principale, quello dove riposa Don Lillo Altomonte, il sacerdote che volle fortemente l’assegnazione degli appartamenti di Ciccarello alle famiglie Rom. La donna, nell’affacciarsi a controllare cosa stesse succedendo ha potuto solo constatare che qualcuno le aveva appena rotto il vetro posteriore della macchina, forzato lo sportello e rubato la borsa del mare. La refurtiva? Un paio di ciabattine, un costume bagnato e un cellulare da poche centinaia di euro, a fronte di un danno particolarmente esoso alla vettura. La donna racconta che ormai ha il terrore di recarsi  al cimitero di  Modena.  Quanto accadutole è già il quarto episodio che la vede vittima di eventi spiacevoli in quel luogo. Anni fa le rubarono la macchina nel piazzale antistante il cimitero, mentre per ben due volte in due anni è stata vittima di borseggi, sempre all’interno del luogo di riposo dei defunti. In spregio ad ogni forma di moralità e di pietas. La donna, dopo aver formalizzato la denuncia in Questura,  ha appreso che nello stesso giorno anche un finanziere aveva subito il furto del marsupio all’interno del cimitero.

I commercianti di fiori sono esasperati. Sono arrivati al punto di offrire ai clienti la custodia delle borse per il tempo necessario a portare un saluto ai cari estinti. “È un problema anche economico”, aggiunge un commerciante, “ormai la gente per paura arriva con i soldi contati, 5 o 10 euro, e questo ci danneggia non poco. I controlli sono pochi e sembra che regni l’anarchia. Qualche giorno fa io stesso ho notato un ragazzo che guardava all’interno della macchina di una cliente e l’ho prontamente avvisata. Le forze dell’ordine vengono spesso a raccogliere qualche informazione dopo l’ennesimo scippo, ma ormai la gente è impaurita e non si sente sicura.”.

La situazione di Modena è già stata segnalata altre volte, ma in particolar modo nei periodi di festa e nei mesi estivi il cimitero è teatro di furti e borseggi, senza che vengano presi provvedimenti. Di fatto non vi è alcun deterrente, nessuna telecamera, il personale all’interno del cimitero è ridotto all’osso, i controlli anche da parte di agenti in borghese inesistenti e così il cittadino che già si reca con l’animo grave a portare un pensiero, una preghiera, e cerca conforto davanti ad un freddo marmo ed una fotografia rischia di trovarsi, all’uscita, una bella sorpresa. Proprio come aveva accennato il Foscolo ”anche la Speme, ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve tutte cose l’obblío nella sua notte”. A Reggio Calabria, dove non si possono  piangere nemmeno i morti in tranquillità, la speranza fugge e la notte è sempre più buia.

Salvatore De Blasio

 

 

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