Processo Trash: il pm Musolino in abbreviato invoca condanne per 121 anni di carcere

Le infiltrazioni della cosca De Stefano nel settore dei rifiuti

Stefano Musolino

Il pm Stefano Musolino

Reggio Calabria. Il sostituto pm della DDA Stefano Musolino, al termine della requisitoria dinnanzi al gup Mariarosaria Savaglio, ha invocato condanne per complessivi 121 anni di carcere per i nove imputati nel processo che si celebra col rito abbreviato scaturito dall’indagine della Polizia, sfociata l’11 maggio 2017 – nome in codice operazione Trash – con cinque fermi per presunti esponenti di vertice ed affiliati di rilievo della famiglia De Stefano di Reggio Calabria, ritenuti presunti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa e varie estorsioni aggravate dalla circostanza di aver agevolato la cosca della ‘ndrangheta reggina. Il pm ha invocato le seguenti condanne: Orazio De Stefano, 13 anni; Paolo Rosario De Stefano, 30 anni; Paolo Caponera, 24 anni; Giuseppe Praticò, 18 anni; Andrea Saraceno, 10 anni; Andrea Giungo, 10 anni; Francesco Ferrara, 5 anni; Andrea Maviglia, 6 anni; Vincenzo Torino, 5 anni.
L’indagine ha fatto luce sugli interessi economici e le modalità di infiltrazione nel lucroso settore imprenditoriale dello smaltimento dei rifiuti da parte della potente cosca di ‘ndrangheta dei De Stefano, egemone nella città di Reggio Calabria, sia in seno alla società a partecipazione pubblica Fata Morgana – creata dal Comune per la raccolta dei rifiuti nel comprensorio dell’A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) n. 5 e dichiarata fallita in data 10.07.2012 – sia nel settore delle società private dell’indotto ad essa collegato.

Fabio Papalia

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