Catanzaro. «L’ennesimo paradosso che si consuma in Calabria: la funzionaria dell’anticorruzione della Regione accusata di corruzione». L’eurodeputata Laura Ferrara commenta l’indagine “È dovere” che ha portato agli arresti domiciliari la dirigente del settore Turismo della Regione Calabria e all’epoca dei fatti imputati responsabile per la trasparenza e la lotta alla corruzione, Maria Gabriella Rizzo. «Sono emblematiche – afferma la Ferrara – le parole usate dal Procuratore aggiunto di Catanzaro rispetto all’atteggiamento riscontrato. Arrendevole alle tentazioni e con una scarsa percezione della legalità. Atteggiamenti a tutto vantaggio di una imprenditrice che avrebbe, così come è emerso dalle intercettazioni rese pubbliche, avuto accesso a bandi altrimenti interdetti, liquidazioni in tempi strettissimi, consulenze “particolari” e finanziamenti cuciti ad hoc. Illeciti, se i capi d’accusa dovessero essere confermati, che si sarebbero consumati sui fondi europei destinati, evidentemente, a finanziare progetti nel settore turistico. L’operazione portata alla luce ieri è un ulteriore passo in avanti affinché venga scardinato una volta per tutte un sistema diffuso di illegalità a beneficio di una pubblica amministrazione che sia davvero a servizio dei cittadini tutti, senza aspettarsi nulla in cambio. Troppo spesso – conclude – la linea sottile che delimita la funzione pubblica dai favori personali viene travalicata. Ciò accade a discapito di chi non ha santi in paradiso e procede per le vie legittime per avere ciò di cui ha diritto ma che spesso gli viene negato a vantaggio di qualcun altro che riesce ad accedere a corsie preferenziali».
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