Roma. La IV Sezione della Corte Suprema di Cassazione, Izzo Presidente, Dawan Relatrice, ha depositato la sentenza con la quale, in accoglimento dei motivi proposti dagli Avv.ti Aurelio e Steve Chizzoniti, difensori di Giovanni Franco (71 anni), commerciante di Pellaro, la cui motivazione capovolge il contenuto dell’ordinanza di rigetto della pregressa istanza di revisione processuale, presentata dai difensori presso la Corte di Appello di Catanzaro territorialmente competente. In particolare, i Giudici di Legittimità evidenziano che l’ordinanza impugnata viola il diritto di difesa, di cui all’art. 24 della Costituzione e, richiamando la copiosa giurisprudenza di legittimità delle Sezioni Unite, puntualizza che le nuove prove, non sono soltanto quelle sopravvenute alla sentenza definitiva di condanna, e quelle scoperte successivamente ad essa, ma anche quelle non acquisite nel precedente giudizio. Tal che il Giudice deve tenere conto di tutti gli elementi emergenti dagli atti. Particolarmente urticante si appalesa la pronuncia della Corte Suprema, laddove sottolinea che “l’ordinanza della Corte di Appello di Catanzaro si è rivelata del tutto apodittica e generica, omettendo di considerare che il ricorrente, in ordine alla richiesta escussione dei testi indicati ha anche fornito le dichiarazioni acquisite in sede di indagini difensive, le quali asseritamente lo scagionerebbero”. I Giudici di Legittimità proseguono affermando che “la motivazione in questione non è adeguata perché non contiene alcuna dimostrazione che la Corte di Appello abbia esaminato le risultanze che le erano state sottoposte, omettendo di indicare i motivi per i quali ha reputato le prove nuove dedotte, inidonee a smentire il quadro probatorio su cui si fonda la sentenza di condanna”. Concludendo per l’annullamento senza rinvio dell’ordinanza impugnata dagli avv.ti Aurelio e Steve Chizzoniti, con trasmissione degli atti alla Corte di Appello di Catanzaro per l’ulteriore corso, in ordine alla precedente condanna ad anni 12 di reclusione inflitta al ricorrente Giovanni Franco, per associazione per delinquere finalizzata al commercio di sostanze stupefacenti. Il giudizio di revisione è prevedibile nei primi mesi del prossimo anno.
