Catanzaro. Inizierà il prossimo 20 dicembre davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro il processo nei confronti di Antonio Pontoriero, di 43 anni, accusato dell’omicidio di Soumaila Sacko, il delegato Usb dei braccianti agricoli della Piana di Gioia Tauro, ucciso il 2 giugno a colpi di fucile a San Calogero, nell’area dell’ex fornace “La Tranquilla”. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Pia Sordetti, ha così accolto la richiesta del pm Ciro Luca Lotoro, disponendo il processo immediato per i reati di omicidio volontario, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un fucile semiautomatico.
“L’Unione Sindacale di Base – è detto in una nota del sindacato – si costituirà parte civile nel processo, rappresentata dall’avvocato Arturo Salerni, del Foro di Roma, che già assiste in qualità di parti offese i familiari di Soumaila Sacko”. “Pontoriero è nel carcere di Castrovillari – è detto in un comunicato dell’Usb – dopo che a luglio il Tribunale del Riesame aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, in considerazione della possibile reiterabilità delle condotte e dell’estrema gravità dei fatti. Il magistrato aveva sottolineato il concreto pericolo di inquinamento probatorio, come provato dall’attivazione dei familiari di Pontoriero e dalla condizione di estrema vulnerabilità dei testimoni. Significa, in altre parole, che Madiheri Drame e Madoufoune Fofana, i due braccianti che erano con Soumaila la sera dell’omicidio e le cui dichiarazioni costituiscono fonte di prova a carico dell’assassino, rischiano la vita, tanto da essere stati costretti a lasciare San Ferdinando e a non lavorare più nei campi”.
Milano. Carabinieri arrestano per rapina 3 centroafricani alla Stazione Centrale
Milano - I Carabinieri, impegnati nei servizi straordinari disposti dal Governo per la sicurezza della Stazione Centrale, questa mattina hanno...
Read more