Un kosovaro e un tunisino espulsi dall’Italia per contiguità ad ambienti di estremismo islamico

Roma. Due cittadini stranieri un kosovaro e un tunisino sono stati espulsi con accompagnamento alla frontiera in quanto ritenuti pericolosi per la sicurezza dello Stato per la loro contiguità ad ambienti dell’estremismo islamico.
Di 23 anni, il kosovaro era già stato espulso nel 2015 con decreto emesso dal Ministro dell’Interno per motivi di sicurezza dello Stato. Aveva infatti svolto attività di propaganda in rete a favore dello stato islamico, inneggiando al jihad e contattando, virtualmente, miliziani dell’organizzazione terroristica presenti in Siria. Lo scorso 2 novembre 2018 lo straniero è stato rintracciato a Milano, dove aveva vissuto nel 2015, e arrestato per inosservanza del divieto di re-ingresso sul territorio nazionale prima del termine dei 10 anni dalla data della sua espulsione e nuovamente rimpatriato.

Il secondo espulso è un 29enne tunisino, residente a Ravenna, in regime di obbligo di dimora e già recluso per reati comuni. L’uomo durante la detenzione aveva esultato, inneggiando all’autoproclamato stato islamico, alla notizia degli attentati terroristici compiuti all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles nel marzo del 2016. Il 12 novembre scorso lo straniero è stato arrestato nel capoluogo romagnolo per droga ed è stato rimpatriato a Tunisi. Salgono così a 349 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015 ad oggi , di cui 112 nel 2018.

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