Reggio Calabria. Nell’ambito della programmazione del ciclo di eventi organizzati per il Ragazzi MedFestival è andato in scena “Le stanze di Ulisse”, una trasposizione teatrale liberamente ispirata all’Odissea. All’interno dello stupendo Castello Aragonese, la Compagnia Spazio Teatro ha raccontato il viaggio di Ulisse attraverso una essenziale narrazione itinerante, libera dai superflui eccessi teatrali, che ha concentrato l’attenzione solo sui contenuti ed ha sorpreso ed incuriosito gli spettatori.
L’Odissea è forse una tra le storie più affascinanti che sia mai stata raccontata, probabilmente perché contiene tutti gli elementi che riescono ad affascinare il pubblico di ogni età: il viaggio di un uomo il cui unico scopo è tornare a casa dalla sua famiglia; l’unico modo che ha il coraggioso Ulisse di tornare alla sua amata Itaca è intraprendere un ennesimo viaggio per mare, che è per antonomasia il viaggio più difficile ed imprevedibile e rappresenta al tempo stesso il mistero e la sfida.
Ulisse ha una grande alleata, la dea Atena, ed un grande nemico il dio Poseidone; la invadente presenza degli dei e dei semidei che con la loro benevolenza, da un lato, ma anche con i loro capricci e dispetti colorano il viaggio dell’eroe di una magia oramai dimenticata: una caratterizzazione eterea con connotazioni più che umane. I diversi incontri e confronti con le creature mitologiche e le prove, che Ulisse supera egregiamente – fondamentalmente con l’unica spinta ingenerata dal grande legame per le sue radici e per la sua famiglia che si traduce nella concretizzazione del desiderio del ritorno attraverso la forza di volontà dell’uomo – gli consentono nel lungo periodo di affrontare ogni tipo di avversità e contemporaneamente di crescere in maturità e consapevolezza tanto che, quando alla fine l’eroe riesce finalmente ad arrivare a casa, è un uomo interiormente più ricco.
Una storia senza tempo che – magistralmente rielaborata ed interpretata da Gaetano Tramontana ed Anna Calarco – anche con le scenografie minimaliste e moderne pensate da Gianfranco Scafidi, anche senza costumi teatrali impegnativi e perfino quando lo spettatore, inaspettatamente, si ritrova a dover inseguire gli attori lungo i bui corridoi di un antico castello … non smette mai di fare sognare.
Monica Bolignano