Reggio Calabria. Una visita lampo quella del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte che oggi ha partecipato a un vertice in prefettura a Reggio Calabria, per poi recarsi a Locri e successivamente a Crotone. All’arrivo in prefettura, accolto dal prefetto Michele Di Bari, dal governatore Mario Oliverio e dal sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente Conte ha firmato il registro di cittadinanza consapevole contro la ‘ndrangheta, poi ha partecipato al vertice, e all’uscita si è concesso per pochi minuti alle domande dei giornalisti.
“E’ una visita che arriva con ritardo – ha risposto Conte ai cronisti circa i motivi del tour – perché l’avrei voluta fare prima. La Calabria è una regione un po’ trascurata, per ragioni geografiche, per ragioni di collegamenti sia del sistema viario e ferroviario, quindi volevo dare la testimonianza dell’attenzione dell’autorità di governo, sono già venuti dei ministri ovviamente, ma anche del presidente del Consiglio, verso questa regione. E’ una regione molto sofferente, con grave disagio sociale, ne siamo perfettamente consapevoli”.
Legalità e lotta alla ‘ndrangheta
“C’è da testimoniare l’attenzione dell’autorità di governo – ha aggiunto il premier – per quanto riguarda il rispetto della legalità. La magistratura, le forze dell’ordine stanno lavorando molto bene, stanno conseguendo dei risultati molto importanti ma non dobbiamo trascurare il fatto che la ‘ndrangheta sia un’organizzazione di tipo mafioso tra le più virulente e tra le più insidiose anche per quanto riguarda la penetrazione del tessuto economico e sociale”.
Lotta alla povertà: 1 famiglia su 3 è povera
“Ma questa – ha puntualizzato Conte – è una regione che ovviamente non può essere solo tacciata per quanto riguarda la legalità, ma deve essere accompagnata nello sviluppo economico e nella crescita sociale. Il dato che molto colpisce tra i tanti è quello che tra il 2006 e il 2016 ben 26 mila giovani laureati hanno abbandonato questo territorio, questo significa perdita di capitale umano, come pure la grande ampia diffusione della povertà, la soglia di povertà è diffusissima, una famiglia su tre può considerarsi povera, dobbiamo lavorare tanto”.
Sanità in Calabria: il commissario Massimo Scura resterà?
“Il sistema sanitario va reso molto più efficiente”. Lo ha detto Conte il quale alla domanda dei cronisti se andrà via il commissario al piano di rientro della Sanità in Calabria, Massimo Scura, il premier ha risposto così annunciando che tornerà a gennaio: “Ci stiamo lavorando. Questa è una prima breve testimonianza di questa attenzione, stiamo raccogliendo una serie di dati, stiamo cercando di elaborare dei piani di sviluppo, io tornerò a gennaio e sarò qui, mi fermerò più a lungo”.
Il grido dalla piazza: “Abbiamo il lavoro però non ci pagano gli stipendi”
“Abbiamo il lavoro però non ci pagano gli stipendi”. E’ il grido d’aiuto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine del vertice tenuto in prefettura a Reggio Calabria, lanciato da Antonello Errante, un dipendente dell’Avr, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Reggio Calabria. “Lei è molto attento alle problematiche dei lavoratori – ha detto il dipendente al premier che si è avvicinato ai cittadini in piazza Italia – siccome noi a Reggio Calabria stiamo morendo di fame, non abbiamo i soldi, gli stipendi. Fate qualcosa. Siamo 400 dipendenti, io lavoro all’Avr, ancora oggi non abbiamo ricevuto gli stipendi.
Fabio Papalia