Mezzogiorno. Pierpaolo Zavettieri: «Il premier è “Conte” e noi siamo i sudditi»

Giuseppe Conte firma il registro contro la 'ndrangheta

Giuseppe Conte firma il registro contro la 'ndrangheta

Reggio Calabria. In questi giorni ho avuto più tempo per riflettere e seguire meglio la politica nazionale ma credo che anche ai più distratti non sia sfuggito che l’Italia e peggio ancora il “Mezzogiorno” corrano il grave rischio di sprofondare definitivamente nel baratro.
Se questa difficile condizione imporrebbe una guida nazionale che abbia la bussola precisa sulle prossime azioni di governo, ahimè quello che invece emerge è che siamo fermi alla propaganda ed a farla da padrona purtroppo è ancora la politica degli spot elettorali anziché le concrete azioni di governo.
Mentre l’Unione Europea boccia la manovra, rigettando il documento programmatico di Bilancio del governo italiano per il 2019 cui si aggiunge una pesante reazione dei mercati finanziari, il Premier Conte, obbligato a correggere il “tiro”, si concede il lusso di arrivare con un giorno di ritardo in Europa a causa di una “indispensabile” passerella calabrese contro la ‘ndrangheta, dove niente di meno affronta di petto la suddetta piaga: apponendo la firma sul Registro per la Cittadinanza Consapevole Contro la ‘Ndrangheta, visitando l’ostello di Locri confiscato alla ‘Ndrangheta, visitando nel crotonese i terreni confiscati alla ‘Ndrangheta. Per carità, tutte tappe utilissime e significative… soprattutto la prima!

Prendendo atto che nessuno dei problemi essenziali della Calabria sia mai riuscito a coinvolgere così tante personalità influenti a livello nazionale quanto ‘Ndrangheta, sono dispiaciuto solo del fatto che la reazione dello Stato, da più un ventennio, non abbia generato una soluzione a questo “male assoluto”. Passerelle, vetrine antimafia, falsi moralisti, personaggi in cerca d’autore ed eroi di carta pesta (per non dire della carta stampata!), sono quanto di meglio siamo riusciti a produrre come Paese in questi lunghi anni. Per queste ragioni sostengo che non si possa più illudere, con ripetute visite spettacolo, un territorio afflitto dalla carenza di strade sicure e veloci, per il quale lo Stato non garantisce neppure la manutenzione ordinaria delle vie di comunicazione fra i principali centri urbani, in un territorio vasto attanagliato dalla mancanza di lavoro e di base produttiva e dalla insufficienza di sistemi assistenziali socio-sanitari.

Pierpaolo Zavettieri

La cosa più grave è che questa vicenda, ove ce ne fosse ancora bisogno, mette in rilievo come a queste latitudini i cittadini non esercitino alcun ruolo democratico e, offuscati da un po’ di fumo negli occhi, si fanno bastare la promessa di attenzione del Premier su un ospedale di provincia.
…Premettendo che sono stato fra i primi a manifestare al fianco dei sindaci della Locride per chiedere maggiore efficienza e dignità per quel presidio ospedaliero, ritengo che non si possa rilanciare lo sviluppo sanitario senza le infrastrutture primarie, così come non si può rilanciare la sanità della Locride senza mettere a regime l’intera rete sanitaria metropolitana e regionale.

Va da sé che l’inversione di questa tendenza, che nel tempo ci ha reso sempre più sudditi che cittadini, si potrà avviare solo quando la gente, gli amministratori e soprattutto i nostri rappresentanti nazionali raggiungeranno la piena consapevolezza sulla disparità di trattamento fra nord e sud d’Italia relativa alla spesa ed agli investimenti ordinari dello Stato. Una nuova e forte coscienza meridionalista dovrà animare la nostra morale, le nostre azioni e la nostra politica visto che i trasferimenti economici per affrontare la manutenzione ordinaria delle infrastrutture esistenti, così come l’attuale programmazione delle grandi opere da parte del governo centrale, stanno ancora una volta scandalosamente confermando l’unica Italia, quella settentrionale:
TAV Torino-Lione 8,6 MLD;
TERZO VALICO Genova-Milano 6,6 MLD;
TUNNEL del Brennero 5,9 MLD;
ALTA VELOCITA’ Brescia-Padova 7,7 MLD;
PEDEMONTANA Veneta 2,3 MLD

Meditiamo, cittadini, elettori ed eletti !

Pierpaolo Zavettieri

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