Gerusalemme (Israele). Se solo avesse ascoltato la moglie Claudia Procula che lo avvisava di essere stata turbata nel sonno dal pensiero del giudizio di quell’uomo chiamato Gesù (Matteo 27, 19), probabilmente la sua figura sarebbe stato diversa nell’immaginario moderno. Ma tutti sappiamo come è andata.
“Ecce Pilatus”. Il nome dell’uomo che ordinò la croficissione di Cristo e lo tenne a processo, quel Ponzio Pilato, l’antico governatore romano di Gerusalemme, è ricomparso, questa volta in veste storica, qualche giorno fa.
Il nome è stato decifrato su un anello di bronzo rinvenuto negli scavi nel sito di Herodion, vicino Betlemme, circa 50 anni fa durante uno scavo condotto dal professor Gideon Forster della Jewish University di Gerusalemme, poco dopo la guerra dei sei giorni del 1968-69.
L’anello faceva parte delle migliaia di oggetti trovati nello scavo. Il nome su di esso è stato individuato dopo un’accurata pulizia, ed e’ stato possibile fotografarlo con l’uso di una macchina fotografica speciale presso i laboratori dell’Autorità israeliana di antichità dal professor Shua Amurai-Stark e da Malcha Hershkovitz.
L’iscrizione su quello che apparentemente era un anello per timbri includeva un’immagine di anfora da vino circondata da una scrittura greca tradotta con il nome di “Pilatus”. I reperti sono stati recentemente consegnati al team che attualmente lavora nel sito, guidato dal Dr. Roee Porath, anch’esso della Jewish University.
Il nome Pilatus è stato collegato a quello del governatore romano Ponzio Pilato, menzionato nel Nuovo Testamento come il carnefice di Gesù Cristo. Pilato fu il quinto dei governatori romani in Giudea, e apparentemente il più importante di loro. Egli governó negli anni dal 26 al 36 a.c. ( secondo alcuni addirittura dal 19 a.c.). Il nome era raro nell’Israele di quell’epoca “Non conosco nessun altro Pilatus del periodo e l’anello mostra che era una persona di statura e ricchezza”, ha dichiarato il professor Danny Schwartz.
Un anello di timbratura di questo tipo è anche un segno distintivo dello stato della cavalleria in epoca romana, a cui apparteneva Pilato. L’anello è di fattura abbastanza semplice, pertanto i ricercatori ritengono che sia stato usato dal governatore nel lavoro quotidiano, oppure appartenuto a uno dei suoi funzionari, che lo avrebbe utilizzato per firmare a suo nome.
La scoperta si ricollega ad un altro ritrovamento nell’archeologia israeliana con il nome Pilatus. Negli anni ’60, infatti il Prof. Forster trovò una pietra con lo stesso nome scolpito nel sito archeologico di Cesarea.
In merito al luogo del ritrovamento, la fortezza di Herodion , poco lontana da Betlemme, essa come dice il nome fu costruita dal re Erode e dopo la sua morte, divenne un enorme luogo di sepoltura. Il complesso superiore della fortezza peró continuò ad essere utilizzata dai funzionari romani che governavano la Giudea, pertanto è verosimile che Pilato abbia usato anche l’Herodion come quartier generale amministrativo del governo centrale e nel corso degli anni, stando a quanto raccolto dai ricercatori sulla regione di Betlemme, l’Herodion divenne il sito di un grande villaggio Cristiano. “Abbiamo contezza del fatto che Pilato avesse un legame naturale con l’Herodion”, riferisce Porath.
Salvatore De Blasio