Buenos Aires (Argentina). Riconosciuti colpevoli di complicità con la dittatura militare al potere tra il 1976 e il 1983, due dirigenti dell’azienda automobilistica statunitense Ford Motor Company in Argentina, secondo quanto riporta l’AGI, sono stati condannati al carcere, in una sentenza già definita storica. Pedro Muller, 86 anni, all’epoca numero 2 della Ford in Argentina e direttore della fabbrica, dovrà scontare 10 anni di prigione, mentre al capo della sicurezza, Héctor Sibilla, 91 anni, sono stati comminati 12 anni. A denunciare la Ford e i dirigenti locali erano stati gli operai sopravvissuti alla repressione – tre non sono mai stati ritrovati – guidati da Pedro Norberto Troiani, ex sindacalista della filiale argentina del costruttore americano, che ha fatto aprire il procedimento giudiziario nel 2006.
Muller e Sibilla avevano plaudito al golpe militare del marzo 1976 e successivamente avevano fornito ai militari informazioni cruciali su presunti operai sovversivi, di cui 24 furono rapiti e torturati durante gli anni di piombo. Lavoravano tutti nella fabbrica di General Pacheco, nella provincia di Buenos Aires. I giudici del tribunale federale di San Martin, periferia nord di Buenos Aires, hanno riconosciuto Muller e Sibilla non solo complici ma responsabili di violazioni dei diritti umani durante il potere della giunta militare. Sibilla assisteva a sedute di torture degli operai detenuti e lavorò all’ambasciata degli Stati Uniti a Buenos Aires fino al 2004.
Nello stesso processo è stato condannato a 15 anni di carcere l’ex generale Santiago Riveros, che comandava la base militare di Campo de Mayo, dove i 24 operai furono detenuti e torturati.
Muller e Sibilla hanno fatto appello alla sentenza; se la condanna dovesse essere confermata, vista la loro età potrebbero ottenere la detenzione domiciliare.
In Argentina sono in corso diversi processi per complicità con la dittatura a carico di aziende locali e straniere, ma quello alla Ford è di gran lunga quello più emblematico. I militari al potere utilizzavano il modello di autovettura Falcon per rapire le vittime, all’epoca il modello in assoluto più venduto dalla Ford.