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Home Italia Esteri

Giudice Alta Corte del Brasile ordina arresto ex brigatista rosso Cesare Battisti: ma la Polizia non lo trova

by newz
14 Dicembre 2018
in Esteri
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Cesare Battisti https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Battisti_Nov_2009.jpg#/media/File:Battisti_Nov_2009.jpg

Cesare Battisti https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Battisti_Nov_2009.jpg#/media/File:Battisti_Nov_2009.jpg

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Brasile. Un giudice dell’Alta Corte federale del Brasile ha ordinato l’arresto di Cesare Battisti, ex brigatista rosso di cui l’Italia chiede l’estradizione perché sconti l’ergastolo. Lo rende noto la Tv brasiliana Globo. L’italiano vive in libertà in Brasile dal 2010, quando ha ottenuto il permesso dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva di rimanere nel Paese. Nella decisione, Fux ha detto che l’attuale presidente della Repubblica ha il potere di rivedere l’atto di Lula e decidere se Battisti è in Brasile o sarà rimandato in Italia, dove ha una pena detentiva da scontare.

L’arresto di Cesare Battisti era stato chiesto dalla Procuratrice Generale del Brasile, Raquel Dodge, per “evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione”, secondo un comunicato diffuso dalla Procura. Formalmente, il giudice Fux ha revocato una misura a favore di Battisti, che lui stesso aveva disposto un anno fa. Secondo la Tv Globo, la richiesta di arresto è immediatamente esecutiva.
Per Battisti sembra avvicinarsi quindi l’estradizione. Circa un mese fa il vicepremier Matteo Salvini aveva annunciato un suo prossimo viaggio in Brasile “per andare a prendere il terrorista rosso e portarlo nelle patrie galere”.

Secondo l’AGI il vicepremier dovrebbe essere nel Paese sudamericano il prossimo 1 gennaio per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Bolsonaro. A trattare tra Italia e Brasile è il deputato della Lega eletto in Suda America Luis Roberto Lorenzato. “E’ tutto pronto”, aveva fatto sapere Lorenzato. Battisti si trova vicino San Paolo, sorvegliato 24 ore su 24. “Sono stato nominato da Bolsonaro a trattare tra Italia e Brasile. Bolsonaro e Salvini già si sono sentiti diverse volte. Il nuovo presidente del Brasile ha scelto gli Stati Uniti, Israele e Italia per avere rapporti forti al di fuori del Brasile”, aveva spiegato il deputato.
La presenza di Salvini in Brasile l’1 gennaio viene confermata anche da altri ‘big’ del partito di via Bellerio (sempre a gennaio il vicepremier potrebbe essere negli Stati Uniti). “Le autorità brasiliane stanno lavorando – anticipa Roberto Lorenzato – ad un decreto per Battisti come persona non grata. I tempi non sono velocissimi ma dopo l’insediamento alla presidenza del Brasile si accelerera’”, aveva sottolineato ancora il deputato della Lega.

LA SCHEDA: CHI È CESARE BATTISTI

Cesare Battisti, classe 1954, originario di Cisterna di Latina, ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo), ha al suo attivo in Italia quattro condanne all’ergastolo per altrettanto omicidi, compiuti tra il 1978 e il 1979. Di seguito le tappe principali della sua vicenda giudiziaria:

  • 1979: L’ex militante ‘rosso’ viene arrestato per banda armata.
  • Anni ’80: Detenuto nel carcere di Frosinone, mentre è in corso l’istruttoria, il 4 ottobre 1981 Battisti riesce ad evadere e a fuggire in Francia. Per un anno vive da clandestino a Parigi dove conosce la sua futura moglie. Poi si trasferisce con la compagna in Messico dove nasce la sua prima figlia. Durante il soggiorno messicano i giudici italiani lo condannano in contumacia all’ergastolo per quattro omicidi. Comincia una caccia che dura 36 anni.
  • 1990: Battisti torna a Parigi dove, nel frattempo, sono andate a vivere la moglie e la figlia. Nella capitale francese, fa il portiere di uno stabile, ma frequenta la comunità di rifugiati italiani che lì vive grazie alla cosiddetta ‘dottrina Mitterrand’: l’impegno dell’allora presidente francese a dare ospitalità ai ricercati della giustizia italiana negli anni di piombo, in cambio della rinuncia alla violenza. Intanto, Battisti termina un romanzo e si guadagna da vivere traducendo in italiano racconti di autori noir francesi. Poco tempo dopo viene però arrestato a seguito di una richiesta di estradizione del governo italiano.
  • 1991: in aprile, dopo quattro mesi di detenzione, la Chambre d’accusation di Parigi lo dichiara non estradabile: Battisti torna libero.
  • 1999: Gallimard pubblica nella Serie Noir il suo libro ‘Travestito da uomo’.
  • 2002: riparte la richiesta del governo italiano per l’estradizione. In Francia il mondo degli intellettuali della ‘gauche’ si schiera a suo favore con numerose manifestazioni.
  • 2004: a febbraio ottiene la cittadinanza francese. Pochi giorni dopo viene arrestato e la gauche organizza una campagna contro l’estradizione, una decisione che tradirebbe la ‘dottrina Mitterrand’. L’estradizione viene concessa dalle autorità d’Oltralpe il 30 giugno 2004. A seguito di tale provvedimento, Battisti, ad agosto, fugge e torna alla latitanza.
  • 2007: viene arrestato in Brasile il 18 marzo, ma il leader dei Pac si rivolge allo Stato brasiliano e chiede lo status di rifugiato politico.
  • 2008: il 28 novembre il Comitato nazionale per i rifugiati del governo brasiliano, organo di prima istanza per le richieste di asilo politico, respinge la richiesta dell’ex terrorista. L’estradizione sembra più vicina.
  • 2009: “Se torno in Italia mi ammazzano” avverte Battisti, dal carcere di Papuda, Brasilia. Il ministro della giustizia brasiliano, Tarso Genro, pochi giorni dopo gli concede lo status di rifugiato politico. La concessione dello status di rifugiato politico ha creato forti dissapori tra Italia e Brasile, tanto che il governo italiano, all’indomani della decisione di Genro, richiama l’ambasciatore in segno di protesta. Ma il Tribunale supremo federale (Stf) brasiliano, il 18 novembre, dichiara illegittimo lo status di rifugiato politico concesso dal governo. La pronuncia, 5 voti favorevoli e 4 contrari, è favorevole all’estradizione di Battisti in Italia, anche se lascia al presidente Luiz Inacio Lula da Silva la parola definitiva sulla sua effettiva esecuzione.
  • 2010: il 5 marzo il Tribunale di Rio de Janeiro condanna Battisti a due anni da scontare in regime di semilibertà per uso di passaporto falso. Il 16 aprile il Tribunale supremo pubblica il testo della sentenza con la quale aveva dato il via all’estradizione. La decisione finale rimane nelle mani di Lula che, nell’ultimo giorno della sua presidenza, il 31 dicembre, annuncia di non voler concedere l’estradizione sulla scia di quanto scritto dall’Avvocatura generale dello Stato che citava “clausole del trattato di estradizione in vigore tra Brasile e Italia”. Critiche da parte dell’Italia. Per il premier Silvio Berlusconi “la vicenda non è chiusa”.
  • 2011: Dilma Roussef subentra alla presidenza e ribadisce quanto deciso dal suo predecessore con una lettera al capo di Stato italiano, Giorgio Napolitano. Il 3 febbraio i legali italiani presentano all’Alta Corte due azioni giuridiche contro il ‘no’ all’estradizione, ma il 12 maggio la Procura generale brasiliana conferma il ‘no’ e invia il parere al Tribunale Supremo. Il 14 maggio la difesa di Battisti chiede al Tribunale la scarcerazione dell’ex brigatista. L’8 giugno il Tribunale federale respinge la richiesta dell’Italia di estradizione di Battisti. Il 22 giugno il Brasile concede all’ex terrorista il permesso di soggiorno nel Paese.
  • 2015: il 3 marzo scorso la Giustizia federale brasiliana decide di annullare l’atto del Governo federale che consentiva la permanenza nel Paese sudamericano di Cesare Battisti. Il legale dell’italiano preannuncia ricorso. Battisti viene arrestato il 12 marzo ma scarcerato dopo 7 ore al termine dell’esame del ricorso avanzato dal proprio legale.
  • 2017: a fine settembre l’Italia torna alla carica e coglie l’occasione del cambio alla presidenza del Brasile per chiedere la revisione della decisione di Lula. Il capo di Stato brasiliano, Michel Temer, si era espresso a favore dell’estradizione e Battisti presenta ricorso al Tribunale Supremo nell’eventualità di una decisione sfavorevole per lui. L’ex terrorista tenta di scappare in Bolivia, ma viene arrestato alla frontiera.
  • 2018: il procuratore generale del Brasile Raquel Dodge afferma di fronte alla Corte Suprema che la decisione sull’estradizione di Battisti spetta al presidente Temer.

UN GIUDICE ORDINA L’ARRESTO IMMEDIATO, MA L’EX BRIGATISTA CESARE BATTISTI NON SI TROVA

Il giudice dell’Alta Corte Suprema, Luiz Fux ordina però l’arresto immediato dell’ex brigatista, autorizzando il fermo del’Interpol o della polizia federale, e revocando la sua stessa ordinanza emessa a ottobre dello scorso anno, che garantiva che Battisti non fosse estradato.

La polizia federale e la Polizia civile stanno cercando Cesare Battisti per eseguire la richiesta di arresto. Lo riferisce la Globo. Per la polizia federale Battisti in questo momento è in un luogo “sconosciuto”, ma non è ancora considerato un fuggiasco. L’ex terrorista è stato visto l’ultima volta a Cananéia martedì scorso, secondo quanto dichiarato da Tedi Wilson de Andrade della policia civil. “Una squadra è andata a casa sua verso le 9:00. La proprietà è chiusa e non ci sono movimenti. Sappiamo che stava costruendo un’altra casa in città e durante il giorno lo cercheremo in diversi indirizzi: se lo troviamo, andremo alla polizia federale”, ha aggiunto.

SALVINI IMBESTIALITO

«Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire. Renderò grande merito al presidente Bolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere giustizia, ‘regalando’ a Battisti un futuro nelle patrie galere». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini su Twitter.

Tags: arrestoBrasilebrigatistaCesare BattistiestradizioneMatteo Salvini
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