San Giovanni in Fiore (Cosenza). «Sono coinvolto in un procedimento, per quanto mi riguarda, che respingo a 360 gradi, perché ho sempre improntato il mio impegno nella lotta alla criminalità organizzata, alla mafia, alla ‘ndrangheta, all’affermazione dei valori della legalità e della trasparenza. Tra l’altro, questa gara per l’impianto di Lorica è stata fatta prima che io arrivassi alla guida della Regione e non dalla Regione, ma da un Comune». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, parlando con i giornalisti davanti alla sua abitazione di San Giovanni in Fiore, centro in provincia di Cosenza, dove oggi ha ricevuto il provvedimento di obbligo di dimora nell’ambito dell’operazione “Lande desolate” con l’accusa di abuso d’ufficio.
Oliverio – secondo quanto riporta l’Agi – ha spiegato che «anche successivamente, i finanziamenti accordati sono stati finalizzati all’ultimazione dell’opera in una fase nella quale l’impresa era stata oggetto di provvedimenti interdittivi da parte della Procura e, quindi, con un amministratore nominato dalla Procura per completare l’opera, perché altrimenti sarebbe stata in balia delle onde, con un investimento milionario buttato nel deserto. Anzi, ho apprezzato l’atteggiamento della Procura che ha nominato un commissario che, a sua volta, ha interloquito con gli uffici della Regione. L’opera è stata completata, attivata quest’anno e gli impianti andranno in attività».