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Ddl anticorruzione. È legge, via libera definitivo alla Camera con 304 sì: che cosa prevede

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Home Reggio Calabria Politica

Ddl anticorruzione. È legge, via libera definitivo alla Camera con 304 sì: che cosa prevede

by newz
18 Dicembre 2018
in Politica, Primo Piano
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Roma. Via libera definitivo da parte della Camera al ddl anticorruzione, che diventa legge. Il disegno di legge è stato approvato con 304 voti favorevoli, 106 voti contrari e 19 astenuti. Forza Italia, secondo quanto riporta l’Agi, non ha partecipato al voto. Hanno votato contro le restanti forze di opposizione, mentre hanno votato a favore M5s e Lega. Oltre a Forza Italia, che non ha partecipato al voto, il gruppo di Fratelli d’Italia ha scelto l’astensione, mentre hanno votato contro Pd e Leu. Si è astenuta anche una componente del gruppo Misto, come ha annunciato in Aula Catello Vitiello, ex M5s.

SCHEDA: COSA PREVEDE IL DDL ANTICORRUZIONE

– DASPO A VITA PER CORROTTI E CORRUTTORI: incapacità a vita di contrattare con la pubblica amministrazione (norma che vale per i soggetti privati, in particolare gli imprenditori) e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i pubblici ufficiali.

– AGENTE SOTTO COPERTURA: viene introdotta la figura dell’agente ‘sotto copertura’ per i reati di corruzione. Le operazioni di polizia sotto copertura, già previste, ora vengono estese al contrasto di alcuni reati contro la pubblica amministrazione. L’agente sotto copertura non è punibile se, al solo fine di acquisire elementi di prova, mette in atto condotte che costituirebbero reato. È punibile l’agente che ha agito in difformità dell’autorizzazione o in violazione di norme di legge.

– INASPRIMENTO PENE: Vengono inasprite le pene per il reato di corruzione impropria, che passano nei limiti minimi da uno a tre anni di carcere e nei massimi da sei a otto anni. Viene inoltre previsto un giro di vite sulla appropriazione indebita, prevedendo la reclusione da due a cinque anni e la multa da 1.000 a 3.000 euro.

– STOP PRESCRIZIONE DOPO PRIMO GRADO MA IN VIGORE NEL 2020: la prescrizione viene sospesa dalla sentenza di primo grado o dal decreto di condanna. In sostanza, la prescrizione non decorre a partire dal primo grado di giudizio, senza fare alcuna distinzione, però, tra sentenza di condanna e sentenza di assoluzione. Dopo l’accordo raggiunto tra M5s e Lega, viene stabilito che la riforma entrerà in vigore dal 1 gennaio 2020.

– NESSUNA DELEGA A GOVERNO PER RIFORMA PROCESSO PENALE: nel ddl non viene inserito e messo nero su bianco uno dei punti dell’accordo raggiunto tra alleati di governo che ha sbloccato la riforma della prescrizione, ovvero la più ampia riforma del processo penale, che dovrebbe essere contenuta in una legge delega.

– RESTITUZIONE DELLE SOMME RICEVUTE E NON DI QUELLE PROMESSE: la sospensione condizionale della pena è subordinata alla restituzione dei soldi ricevuti per farsi corrompere o dei soldi dati per corrompere, ovvero la somma equivalente al prezzo o al profitto del reato. Il giudice, nella sentenza di condanna per specifici reati contro la Pubblica amministrazione, può decidere di concedere la sospensione condizionale della pena ma disporre che non estenda gli effetti anche all’interdizione dai pubblici uffici e alla incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione. In sostanza, resta in essere il ‘Daspo’. Durante l’esame in commissione alla Camera in prima lettura e’ stata eliminata la norma che prevedeva la restituzione delle somme promesse e non di quelle effettivamente ricevute o date.

– NO PENE ALTERNATIVE PER CORROTTI: Non saranno possibili l’assegnazione al lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione come il peculato, la concussione, la corruzione.

– ‘PENTITI’ E RAVVEDIMENTO OPEROSO: non è punibile chi si ravvede, si autodenuncia e collabora con la giustizia. Ma il ravvedimento deve avvenire entro 4 mesi dalla commissione del reato. Da questa norma è stato escluso il reato di traffico di influenze illecite, dopo un accordo raggiunto con le opposizioni che temevano ripercussioni sui sindaci e gli amministratori locali, che sarebbero potuti essere oggetto di ‘delazioni’.

– ‘SALVA-SINDACI’: è stato escluso l’abuso d’ufficio aggravato dall’elenco dei reati per i quali si prevede l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione. L’emendamento era di Forza Italia ed è stato approvato da tutti i gruppi in commissione in prima lettura.

– RIABILITAZIONE PIU’ BREVE: Si accorciano i tempi per i corrotti per poter ottenere la riabilitazione. Si passa da 12 a 7 anni. Tuttavia, la riabilitazione non ha effetto sulle pene accessorie perpetue. La dichiarazione di estinzione della pena accessoria perpetua avviene quando sia decorso un termine di almeno sette anni e il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta.

– UTILIZZO DI TROJAN PER LE INTERCETTAZIONI: si potranno intercettare le comunicazioni tra presenti nelle abitazioni o in altri luoghi di privata dimora attraverso i cosiddetti trojan. Viene abrogata infatti la norma che ne limitava l’uso solo quando vi era motivo di ritenere in corso l’attività criminosa. I trojan potranno essere utilizzati sui dispositivi elettronici portatili anche nei procedimenti per delitti contro la pubblica amministrazione puniti con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni.

– TRASPARENZA SU SOLDI MA ‘SALVE’ FESTE DI PARTITO: stretta sulle donazioni ai partiti e movimenti politici. Ogni donazione che supera i 500 euro annui deve essere trasparente e, quindi, il nome del soggetto che effettua la donazione deve essere pubblicato on line. Ma sono escluse tutte quelle attività “a contenuto non commerciale, professionale, o di lavoro autonomo di sostegno volontario all’organizzazione e alle iniziative del partito o del movimento politico”. Dunque, dovranno essere pubblicati e resi noti i nomi dei donatori che versano più di 500 euro complessivi all’anno. Inoltre, l’obbligo viene esteso alle liste o ai candidati a sindaco dei comuni superiori ai 15 mila abitanti. E’ vietato ricevere contributi, prestazioni o altre forme di sostegno provenienti da governi o enti pubblici di Stati esteri e da persone giuridiche aventi sede in uno Stato estero.

– STRETTA SU DICHIARAZIONE REDDITI PARLAMENTARI E GOVERNO: Norme più stringenti sulle dichiarazioni dei redditi di parlamentari, esponenti del governo e tesorieri di partito, che dovranno rendere pubbliche tutte le donazioni ricevute di importo annuo superiore a 500 euro (anziché 5.000, come previsto dalla legge finora vigente), direttamente o attraverso comitati di sostegno; ne deve essere al contempo data evidenza nel sito internet del Parlamento italiano. Viene inoltre abbassato a 3.000 euro (rispetto a 5.000 euro, come previsto dalla normativa vigente) il tetto annuo di finanziamento o contribuzione al raggiungimento del quale è previsto l’obbligo di sottoscrivere una dichiarazione congiunta tra il soggetto erogante ed il beneficiario.

– GIRO DI VITE SU FONDAZIONI: Norme più stringenti per le fondazioni, che vengono equiparate ai partiti politici e, quindi, sottoposte agli stessi obblighi sulla trasparenza validi per i partiti e i movimenti politici. Norma duramente contestata dalle opposizioni, e ribattezzata “salva-Casaleggio”.

– STOP SOLDI COOP A PARTITI: Le cooperative non potranno più finanziarie i partiti politici.

Tags: agente sotto coperturacameracorrotticorruttoriDaspoddl anticorruzionedisegno di leggeintercettazioniLegaleggem5spentitiprescrizioneravvedimento operosotrojan
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