Roma. Una cinquantina di precari calabresi stanno protestando a Villa San Giovanni, mentre i loro colleghi manifestano a Roma davanti al Senato. I precari, una cinquantina, adesso si sono radunati in piazza Valsesia, nella cittadina dello Stretto, in attesa di avere notizie da Roma. Tra loro il segretario regionale dell’Usb, Aurelio Monte. “Devono mettersi una mano sulla coscienza – ha affermato il sindacalista all’Agi – perché mandare a casa 4500 madri e padri di famiglia è un atto scellerato”.
Ben più corposo il drappello di precari nella Capitale. Hanno raggiunto Roma dalla Calabria, con 10 pullman, per sollecitare la loro stabilizzazione, 500 precari impegnati in lavori di pubblica utilità e socialmente utili. Si tratta di una rappresentanza dei 4.500 lavoratori interessati alla vertenza in tutta la regione. Guidati dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, i manifestanti hanno raggiunto la sede del Senato, dove è in discussione la manovra economica. L’obiettivo è l’approvazione di un emendamento che destini 50 milioni di euro all’inquadramento definitivo dei lavoratori nelle piante organiche dei Comuni. Una delegazione è entrata a Palazzo Madama per essere ascoltata dai membri della commissione Bilancio. “Saremmo stati molti di più – ha detto il segretario della Uil Calabria, Santo Biondo, ma non è stato possibile reperire un numero di autobus sufficiente”.
Nelle scorse settimane i lavoratori erano scesi in piazza in Calabria, con presidi, blocchi ferroviari e stradali e con scioperi in vari comuni. Al loro fianco molti sindaci che ritengono l’apporto degli Lsu ed Lpu indispensabile per l’erogazione dei servizi essenziali.