Reggio Calabria. Abusò dei due scolari minorenni ai quali faceva ripetizioni. E’ stato condannato in primo grado alla pena di 8 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, in esito a giudizio abbreviato, il professore F.C., ex maestro di Santo Stefano in Aspromonte, riconosciuto responsabile dei reati di violenza sessuale aggravata ai danni di due minori di nazionalità romena, ai quali impartiva lezioni di ripetizione. Regge dunque l’impianto accusatorio secondo il quale l’educatore, con una pluralità di condotte delittuose in esecuzione di medesimo disegno criminoso, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica delle vittime al momento del fatto, avrebbe indotto e costretto due fratelli, in diversi frangenti temporali, a compiere e subire atti sessuali di vario genere, minacciandoli che se si fossero rifiutati avrebbe confidato quello che succedeva ai loro genitori.
I fatti risalgono al 2015, quando il più grande dei fratelli – allora quindicenne – sarebbe stato più volte abusato, essendo costretto ripetutamente a subire atti quali masturbazioni e simili. Il minore aveva scelto inizialmente di nascondere i fatti delittuosi perpetrati ai suoi danni ma qualche mese dopo avere ricevuto le confessioni del fratello più piccolo – vittima di fatti ancor più gravi – decise di raccontare tutto quanto accaduto per timore che lo stesso – più debole e indifeso – non avesse i mezzi per sostenere questa spirale di violenze che lo stava attanagliando. La madre ha denunciato i fatti ai Carabinieri di Santo Stefano in Aspromonte e il pm Gelso ha avanzato richiesta di misura cautelare sicché l’imputato è finito agli arresti domiciliari.
In sede di incidente probatorio sono stati escussi i due minori, i cui contributi dichiarativi – considerati genuini e attendibili dal perito – si sono rivelati fondamentali per inchiodare l’educatore, ritenuto dal gup Caterina Catalano oltre ogni ragionevole dubbio autore delle condotte delittuose ascrittegli. La psicologa nominata dal giudice per vagliare l’attendibilità dei minori e la coerenza intrinseca dei loro contributi dichiarativi ha lumeggiato efficacemente i profili che hanno portato a considerare credibile il narrato dei minori e a nulla sono valse le oltre 700 pagine di investigazioni difensive svolte dai zelanti difensori dell’educatore, gli avvocati Marco Novara e Giovanni Laganà. Fondamentale il contributo tecnico e il supporto umano e morale prestato nell’intera vicenda dall’avvocato Marco Crocitta del Foro di Reggio Calabria, il quale, in qualità di difensore delle
parti civili, è riuscito in maniera brillante a evidenziare le argomentazioni volte a corroborare la tesi accusatoria portata avanti dall’Ufficio di Procura e a rendere giustizia alla famiglia.
Ai minori è stato riconosciuto un corposo risarcimento per i danni morali subiti, prevedendosi a carico del condannato anche una serie di divieti volti a preservare eventuali altri minori da possibili abusi.
Fabio Papalia